Qualcuno se ne sarà già accorto, a tutti gli altri lo ricordo io: è settembre. Il sole c’è ma non abbronza più, ormai quel che è fatto è fatto. È una settimana che sono tornata a lavoro, il rientro è stato poco traumatico, stavolta, queste sono state le vacanze più mosce che io abbia mai fatto, almeno negli ultimi dieci anni. Ma infatti, se fossero state tutto mare, sesso e rokkenroll (la citazione è stata volontariamente modificata), non avrei riempito il blog di pensieri alla caro diario, al massimo vi sareste beccati foto di piedi nella sabbia, lembi di pelle abbronzata, bocche che sorseggiano daiquiri. Mi rifarò l’anno prossimo, vi ho avvisati per darvi il tempo di smettere di leggere questo blog.
Io sono tornata a lavoro e, stranamente, torna pure la rubbrichétta. È puramente una casualità, io in ufficio non perdo ore ed ore a guardarmi le robe strane dell’internet, eh. (ciao Capo, si scherza)
1) A settembre, Lego svelerà l’ennesimo capolavoro di architettura a mattoncini. Sono anni che ha creato Architecture, una serie di prodotti per ricostruire alcune tra le più belle opere architettoniche del mondo. Ovviamente, non trovate niente del genere sugli scaffali dei negozi italiani, ché a noi ci lasciano solo le minchiate per bambini decerebrati. Però se volete ricostruire il Rockefeller Center, il Guggenheim o la Casa Bianca, potete comprare le scatole qui. Io bramo davvero tanto la casa sulla cascata di Wright (inizio messaggio subliminale – Natale è alle porte – fine messaggio subliminale)
2. È un progetto, è un posto che mi ha fatto perdere delle ore (quando mai). Dontfeelsorryforyourself.com è un sito che si aggiorna ogni mese, per tutti quelli che sono tristi e vogliono smettere. Balla, ridi, pensa, aiuta, crea, gioca. Io aggiungo, scopri, segui i link che il sito ti propone e scarica anche il wallpaper ché è bellizzimo.
3. A tutti quelli che dicono che sono fissata, quando dico di mangiare meno carne per salvare il pianeta, meno carne industriale, intendo, mi verrebbe sempre di fare un disegnino esplicativo, ma forse con un cartone animato si capisce meglio. Si chiama Back to the Start ed è stato creato da Johnny Kelly per Chipotle, una catena di mexican grill attenta all’alimentazione (dicono).
4. Lo scorso inverno sono andata in Germania, c’era la neve e, per quanto possa essere eccitante lasciare le orme sulla neve fresca, tornavo a casa sempre con le scarpe tutte bagnate, le calze umide e i piedi intirizziti. Se avessi avuto questo aggeggio, avrei potuto fermarmi in un bar, levarmi le scarpe e asciugarmi i calzettoni di lana in pochi minuti, il tempo di bere una pinta di weiss. Si chiama Socks Dryer KML ed ha le dimensioni di una lattina di cocacola. È un coso che tutti dovremmo avere in borsa, ecco. (sono ironica. Forse).
5. Kniggherich si chiama. Da Mr Knigge, un signore che ha scritto il galateo tedesco. È una tovaglietta che ti insegna le buone maniere a tavola, tipo che io mica ho mai capito quale forchetta usare, se prendere prima un coltello, poi l’altro, e il bicchiere per il vino e quello per l’acqua, meno male che alle cene di gala non ci vado mai, alle mie c’è sempre gente che rutta.
6. L’ho già detto che il genio sta nella semplicità? Sicuramente millemila volte. Vi è mai capitato di ricevere un fiore inaspettato e non avere un cazzo di vaso in casa in cui metterlo? A me sempre. Non che riceva sempre fiori, ma quella volta in cui li ricevo è sempre ‘na tragggedia. Il design ci aiuta anche trasformare un qualsiasi bicchiere o una semplice bottiglia di plastica in un vaso. Occhiacuore.
7. Io sono Androidiana, ma ogni tanto riesco ancora a stupirmi per tutti gli accessori impensabili per l’iPhone. Tipo questo case per iPhone4 che può essere, diciamo così, personalizzato a mano. Bisogna munirsi di ago e filo e rispolverare le tecniche di punto a croce imparate dalle suore. Se lo volete, sta qui. Ovviamente io vi consiglio sempre di passare ad Android ;)
8. Non ho mai scritto sui muri, nè sui sedili dei treni, in nessuno spazio pubblico, insomma, mai, neanche quando ero un’adolescente cretina. Adesso anch’io potrò sapere, più o meno, cosa si prova. Il Walls Notebook è uno sketchbook di 80 pagine con i muri di New York lindi e immacolati su cui scrivere. Cazzo, mica i muri dei giardini di Macerata.
Saluto tutti quelli che mi conoscono e quelli che mi leggono e bacio tutti quelli che mi hanno chiesto quando mi rimettevo all’opera con la rubbrichétta. Grazie.
Ma è bellerrima la tua rubrichetta! La casa di lego la voglio anch’io, mi garba assai…facciamo un quartierino, ti va ;-) ? Il coso per scaldare le calze mi ricorda con orrore un attrezzo che aveva in casa una mia amica norvegese, a Oslo…un ferro che metteva, bollente, dentro le scarpe per asciugarle, quando si bagnavano per la pioggia; mi sono sempre chiesta se non si rovinassero.
Però mi sono anche risposta che le norvegesi non portano mica scarpe di Ferragamo, eh no…bacio cara, post superbo, complimenti!
Grazie, Miss, troppo gentile come sempre ;) Il ferro nelle scarpe non l’avevo mai sentito :D
vicino casa di tuo cognato c’è legoland e pare proprio che i lego provengano da quella zona…
Ecco, grazie, quindi quest’anno neanche si dovrà scervellare per la strenna natalizia :D
L’animazione per Chipotle è bellissima. Davvero. Ma per onestà il maialino bio alla fine dovrebbero azzannarlo. Invece dimmi dove vendono l’accrocchio per fare i finti vasi di fiori. Lo voglio!
Lo voglio tantissimo anch’io, ma ho girato un po’ nel webbe senza capire dove si potesse comprare. Damn!
uh! Quante cose curiose. Il lego lo comporrei volentieri ma non mi dispiacerebbe neppure un giretto in Germania, alla sede centrale.
Anche il walls notebook è interessante.
Secondo me quello più inutile è quello che apparentemente sembra indispensabile:l’asciuga calze. Anche perché a me non dispiace sentire cic ciack nelle scarpe dopo una camminata nella neve
L’asciuga calze sembra uno di quegli articoli degli Introvabili, catalogo che arrivava puntualmente a casa e che io passavo interi pomeriggi a sfogliare quando ero piccola :)
Ribadisco, I love your rubrichetta :D. Ovviamente sono impazzita per il Lego, anche se in camera mia non c’è nemmeno più posto per una scatola di kleenex.
Saretta, anche rubrichetta loves you! :D