Allouin

Posted by on Ott 26, 2011 in Me, myself | 30 comments

Voi alle superiori come facevate quando non volevate andare a scuola? Eravate i tipi da finto mal di pancia o, una volta usciti di casa, prendevate la strada per i giardini? Io optavo per la terza via, quella della sincerità, me la cavavo con mamma non ho studiato e oggi filosofia interroga. No, perché io ci ho provato a sentirmi male per finta, ma facevo finta così bene che poi credevo di stare male davvero e passavo gran parte della giornata a letto, sprecando la mia gioventude. Ho provato diverse volte anche la fuga verso altri lidi, ma ho deciso di smettere quando il prof di biologia mi ha beccato al centro commerciale mentre compravo una borsetta fucsia con le frange.

E insomma, un giorno non avevo studiato fisica,  che non la studiavo mai, a dire la verità, ma quel giorno non mi ero fatta neanche i bigliettini da nascondere nel borsello delle penne, e c’era il compito. Allora sono rimasta in pigiama e, salendo le scale della soffitta, mi è venuto un attacco d’arte. Così, improvvisamente volevo creare qualcosa. Per la cronaca, io dormivo in soffitta, che in principio doveva essere una mansarda, ma poi era diventata proprio una soffitta; però all’epoca ero dark-metal, quindi dire di dormire in soffitta faceva tanto tipa tosta, adesso un po’ meno, ecco. E quindi, mentre salivo in camera, mi sono ricordata che un giorno Muciaccia aveva spiegato come realizzare un castello horror con le solite cose che usava lui: chilometri di carta igienica, quintali di colori a tempera e litri di colla vinilica. Bene, avevo tutto tranne la manualità, ma usando le forbici con le punte arrotondate non mi sarebbe successo niente. E infatti non è successo niente, ho solo passato l’intera giornata a costruire questo castello che poi ho posizionato in bella vista sulla scrivania e di cui mi vanto tutt’oggi. Se fosse per me, lo scriverei anche sul curriculum che ho costruito ‘sto castello con le guglie ricoperte di carta igienica.

Ora io lo so che ve lo state chiedendo, che un E QUINDI? vi campeggia sopra la testa. È che, ecco, tra qualche giorno è Halloween e allora pensavo di darvi dei suggerimenti per festeggiare in maniera adeguata la festa più bella dopo il Natale, la Pasqua e la Befana. Quindi vi posto il video del mio magnifico castello, così anche voi a casa potrete realizzarlo (se in soffitta è meglio). Il tizio però fa rimpiangere Muciaccia, ve lo dico.

 

Se poi c’avete l’arte nel dna e ci sapete fare col coltellino, tipo se siete dei teppisti col pallino della scultura (non si sa mai chi bazzica in questo blog), potete cimentarvi con delle stupefacenti variazioni della classica zucca. Potete copiare anche quelle di Ray Villafane, tanto non penso se la prenderà, dalle sue creazioni mi sembra un tipo simpatico.

most-amazing-pumpkin-carving-ray-villafane-2 most-amazing-pumpkin-carving-ray-villafane-3 most-amazing-pumpkin-carving-ray-villafane-4 most-amazing-pumpkin-carving-ray-villafane-5 most-amazing-pumpkin-carving-ray-villafane-7 Io non ho tempo, mi accontenterò della classica zucca, cercando di non dare fuoco alla casa. Ah, non ve l’ho raccontata la storia di PAURA di Halloween? Un giorno era Halloween, un giorno a caso. Ero ancora studentessa e abitavo con le studentesse. (Paura eh!) Una sera che, guarda caso, era Halloween, abbiamo intagliato questa enorme zucca con gli occhi, il naso e la bocca sdentata. Gli abbiamo messo un cero all’interno e l’abbiamo posizionata sul pianerottolo delle scale, in bella vista. Ad un certo punto, io che ne so una più del diavolo, ho pensato che la nostra bella zucca si sarebbe ammosciata in pochissimo tempo e allora mi sono detta non è una rosa, ma il metodo di conservazione sarà lo stesso! E niente, ho spruzzato la lacca sulla zucca che c’aveva il cero dentro, acceso, e mi sono ritrovata di colpo travolta dalle fiamme dell’inferno. Vabbè, non erano dell’inferno e non mi hanno travolta, ma era per metterci un po’ di pathos, sennò che razza di storia di paura di Allouin è?

30 Comments

  1. Io se volevo saltare la scuola dicevo ai miei “domani non vado”.
    E succedeva forse solo due volte l’anno.
    Il punto è che non potevo fingermi malata perché la mia mamma è un’infermiera.

  2. Volevo pubblicarlo anche io, Ray Villafane!

  3. Ah! bei tempi quelli dei drammi esistenziali camminando sulla sottile linea che divide la consapevolezza di non aver studiato una mazza per la verifica di fisica e i rimorsi di coscienza dovuti al mentire alla mamma. :D
    Poi è arrivato il Poli e lì era esattamente l’opposto: a scuola pure con l’influenza, perché se salti una lezione sei quasi sicuro di non passar l’esame!

    • Per me è arrivata scienze della comunicazione, dove se salti una lezione è tutto tempo meglio speso ;)
      Scherzo (più o meno)

  4. Così come lo racconti sembra quasi divertente allouin. Ma io ormai sto portando avanti una battaglia di boicottaggio che è diventata più grande di me che c’ha già 8-9 adesioni almeno.

    • Anche tu della scuola del “non è una festa italiana, che cazzo festeggiamo a fare?” ;)

  5. Io a scuola ci andavo spesso, diciamo. Ehm. Non potevo permettermi di dire: “Non so una ceppa e, se quella m’interroga, mi becco un 3″ e così restavo sull’autobus 5 ore a fare sempre lo stesso giro cittadino. Quanta bella gente ho conosciuto sull’autobus! (Da qui la spiegazione di un presente vicino all’autismo.) -.-”
    Bellissime le zucche. Quella di Chucky, la bambolaccia assassina, mi ha strappato un sorriso perché ho ripensato a Noemi, la cantante. Mi fa sempre ridere quando penso alla somiglianza fra le 2. :D

    • Oddio, Matteo, è vero! La somiglianza è allucinante, ecco chi mi ricordava Noemi! :D

      • Quando s’è fatta i capelli rosso fuoco ha risvegliato in me i più brutti incubi di bambino. :)

  6. Ma guarda! Non mi ricordavo più del castello di carta igienica. Fatto sta che un bel giorno cominciarono a sparire i rotoli dal bagno e ogni ehm… volta :) erano urli. Vai a sapere che avevo in soffitta un ingegnere!

    Grazie Cla. Sei il mio archivio dei ricordi.

    • Il castello sta ancora lì, sarà un po’ ammuffito, però secondo me fa ancora la sua porca figura :)

  7. Ma Claaa…che mi combini! La lacca???? Sulla candela???? Ma paura! E mi sembra una cosa che neanche Paolino Paperino nei suoi giorni migliori :-)
    Uh, il castello mi piace da matti…alcune di quelle zucche, certamente frutto di abilissime mani, devo dire che sono un po’ inquietanti…se entrando in casa ne trovassi una simile sul tavolo credo che mi prenderebbe un colpo!
    Comunque sono cose che solo tu riesci a trovare, eh… ;-)

    • Paolino Paperino e anche un po’ Pierino, per rimanere nel diminutivo ;)
      Comunque anch’io non mi metterei mai una zucca con la faccia di Chucky in casa, ma non diciamolo a nessuno ché voglio mantenere almeno la parvenza da donna dura :)

  8. alle elementari anche non mi balenava neanche l’idea di non dover andare a scuola
    alle medie quando non ci volevo andare lo dicevo a mia madre che mi ci mandava lo stesso
    al liceo lo dicevo a mia madre e non ci andavo (lo dicevo giusto per farla schiattare un po’ mica per altro…)
    all’università non ci sono più andato, e infatti ho lasciato perdere che poi mica c’avevo tutta ‘sta voglia
    :-D
    bel blog, ti metto nella mia blogroll!

    • Stefano, un lento declino :D
      Grazie per il blogroll!

  9. Mi sono fatta una grandissima risata! Un po’ mi è sembrato di rivedermi!
    Anche io preferivo la strada della verità, ma l’unica volta che ho balzato le lezioni con un’amica, per paura di essere scoperte, abbiamo chiamato i nostri genitori dicendo ognuno che non eravamo entrate a scuola rispettivamente perché l’altra stava male. Insomma, sfigatissime. Insomma, quando le più grosse scelte della vita riguardavano come non andare a scuola…

    Allovuìn comunque io mi sa che lo passo a casa. Non mi entusiasma e ho molto da lavorare, invece. Qualche zucca però per diletto la intaglierei. E’ passato molto tempo dall’ultima volta. tra l’altro, fantastiche quelle che hai postato.

    • Noi qui a casa metteremo una zucca di ceramica, comprata lo scorso anno. Ci metti il lumino dentro e via. Ci piace vincere facile ;)

      • Onestissimo! Noi l’anno scorso abbiamo appeso un festone di zucche, quest’anno, il disinteresse completo. Mi sento triste in considerazioni come questa! :D

  10. Ma quelle zucche sono una figata spaventosa!!!!!!!

  11. la lacca XD ma che asina!!!
    E una foto al castello non la potevi fare? >.<

    • Chiamami anche cretina, se vuoi, non mi offendo ;)
      Ma che foto del castello…all’epoca usavo ancora le macchinette fotografiche usa e getta ;)

  12. Non ho mai intagliato le zucche…mmh, non sono un amante di questa festa, non l’ho mai festeggiata… Certo però che quelle zucche sono favolose…e il castello……non ci riuscirei mai a farlo, così come tutte lecose di Art attack o di Paint your life….
    PS: vogliamo la foto del tuo castello!! Se è ancora in bella mostra, perchè non l’hai fotografato????

    • Non è più in bella mostra. Sarà ammuffito insieme ai libri di scuola, su in soffitta :)

  13. che bellezza ste zucche!sono originali!
    l’anno prossimo mi organizzo con una bella zuccona così ahah :)

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