La morte in faccia

Posted by on Gen 19, 2012 in Me, myself | 28 comments

Oggi ho visto la morte in faccia, era un cavo dell’alta tensione.
Che io la morte me la immagino classica, vestita di nero, scheletrica, che avanza con la falce e il dito puntato verso di me. E invece poi vai a vedere ed è un cavo, grigio, banalissimo, come ce ne sono tanti.

Comunque non vi allarmate, non ho neanche un capello fuoriposto, neanche una doppiopunta bruciacchiata. E domani i giornali non titoleranno “Morte elettrizzante per Claudiappì. Giusto epilogo di una vita semplice”. Avrei potuto servirgli la notizia di cronaca locale su un piatto d’argento, quella che poi leggono tutti passando davanti alle edicole, ma no, direi che non mi va molto di essere l’argomento del giorno davanti alla macchinetta delle merendine, tra l’inserimento degli spiccioli e la scelta delle schiacciatine alle olive.

Però per un attimo mi sono spaventata davvero, che uno cammina per strada canticchiando Katy Perry e viene quasi travolto da un cavo doppio quanto un braccio, ma che modi sono.
Ad un tratto ho sentito uno swiiiissss, vabbè non so com’è il suono onomatopeico di un cavo che ti sfiora la testa, però per fortuna ho sentito uno swiiiissss e non un dong! (che dovrebbe essere il suono del cavo sopra la testa. Ok, abbiamo capito che i fumetti non potrei scriverli).

Insomma, ‘sto cavo mi è venuto vicino dolcemente, quasi a sussurrarmi che avrei fatto meglio a godermi di più la vita, ché è un attimo, eh. E infatti mica mi sono incazzata con gli operai che l’hanno mollato – molto probabilmente attratti dalla mia avvenenza e dalle soavi note provenienti dalla mia bocca – no, gli ho lanciato solo un’occhiataccia, una di quelle brutte, che a volte uccidono (tipo The Ring, per capirci), loro si sono scusati ed è finita lì, ho continuato per la mia strada.

Solo quando sono arrivata alla fermata del bus ho realmente capito che avrei potuto morire fulminata. E sotto i vestiti avevo l’intimo spaiato. E i calzini sbrillentati. E a casa stamattina non ho fatto in tempo a rifare il letto e avrebbero trovato anche le tazze della colazione nel lavandino e i vestiti spiegazzati sulla sedia della camera. Nonna mi diceva sempre che quando esci di casa devi lasciare tutto in ordine e devi essere in ordine anche tu, adesso so a cosa si riferiva.

Ps. Questa esperienza mi ha fatto capire che la vita è una e ogni giorno va vissuto come se fosse l’ultimo, e infatti, appena scesa dall’autobus, mi sono diretta verso un negozio che aveva un tubino bellissimo che avevo visto ieri, ma che mi sentivo in colpa a comprare perché ho millemila tubini. E niente, non c’era la mia taglia. Io però c’ho provato.

28 Comments

  1. Cla, che spavento. Non metto mi piace al post perché non mi piace affatto che ti abbiano quasi tirato un cavo sulla testa. No, ma dico, come si permettono? E poi mi fanno spaventare la Claudia, ed è vero che la vita è un soffio, santo cielo.
    E sì poi, la raccomandazione della nonna è preziosa, in effetti l’intimo spaiato! Sai i titoloni, sui giornali?
    Comunque secondo me, invece, come autrice di fumetti saresti perfetta.
    Bacetto, bacetto, stasera doppio, tesorina!

    • Grazie, Miss :)
      Però non volevo farvi preoccupare, infatti ho cercato di riderci su :D

  2. E ddai… e che cacchio!!! Poi chi mi leggo???

  3. Claaaaaaaaaaaaaaa!!! Ma chi sono questi assassini a piede libero? Dimmelo che gli stritolo i ….. con il minipimer. Dio mio! uno sta facendo tranquillamente le sue cose mentre gli vorrebbero fulminare la figlia maccheccavolo.
    Ti abbraccio speciale.

    (piesse: ma quante te ne inventi pur di comprare tubbbini) ;)

  4. merda!! bentrovata.
    Ti sei dedicata una buona cioccolata calda con panna? Come minimo, dopo uno spavento del genere…

    • In realtà no, però adesso che mi ci hai fatto pensare… :)
      Vabbè, è mezzanotte, magari domani.

  5. Allora occhio alle schiacciatine alle olive, non hanno manco la decenza di avvisare con un’onomatopea prima di ucciderti lentamente (io sto meditando di lasciare a casa la chiavetta per le macchinette, così non mi faccio venire la tentazione :)

  6. Quindi domani cosa fari di diverso?

    • Non passerò dove ci sono operai che maneggiano fili dell’alta tensione ;*

  7. ahahah l’intimo spaiato no eh!!! Non sia mai!!
    Sarò menagramo, ma sai che pure io a volte mi immagino queste scene, che mi capita qualcosa che mi porta all’altro mondo e chissà come trovano me e le cose che lascio e come le lascio? E’ grave?

  8. Paura!!!!!!!!!!!

  9. A me affascina l’idea che quel cavo è stato lì ad aspettarti per anni e anni, che l’operaio che l’ha montato non ci pensava mica che quel cavo che aveva per le mani ti avrebbe fatto secca un giorno. Il cavo è stato lì, di santa pazienza, e per ammazzare il tempo si diceva che il suo momento sarebbe arrivato, che non si doveva deprimere, che ci voleva pazienza ma che ne sarebbe valsa la pena, altri 7 anni e ti avrebbe avuto a portata di “swiss”. Poi quel giorno arriva che quasi non ci credeva più, ti vede, gli tremano un po’ i fili di rame, non gli pare vero che il momento che aspettava da una vita finalmente è arrivato, si butta e… povero cavo.

    • Il punto di vista del cavo, affascinante, grazie Aub ;*

  10. E dire che i cinesi curano la dipendenza da internet con l’elettroshock.
    Pensa un po’ te cosa abbiamo rischiato…

  11. Uh mamma, mi hai fatto prendere paura. Stai attenta, cavolo! E’ ovvio che uno cammina per strada e viene aggredito da un cavo dell’alta tensione che sfrigola! E’ ovvio Claudia. Ma dove vivi tu, nel mondo delle bamboline (Noemi… aaahhh!)?

  12. allora dovresti anche deciderti a fare un Ironman prima di diventare troppo vecchia e non riuscire a fare neanche più le scale, ammesso che adesso le tu le faccia… :)))))))

    • Direi che se faccio un Ironman è morte certa, Stefano :D

  13. ma sei sicura che è nera? C’è chi dice che sia bianca, la dama bianca la chiamano. Comunque sia, bianca o nera, non sono signore da frequentare.

  14. Giusto per continuare a riderci su, perchè la cosa poteva essere seria, ma lo “swisss” è un serpente che striscia magari anche svizzero (lo so la battuta è idiota), mentre il “dong” e quando si tocca qualcosa di metallo molto duro. Nel qual caso se pensavi fosse questo il suono, la tua testa era al riparo ( chi meglio di te può saperlo :-) )
    Magari uno “zaaappp ” una prossima volta che non ci sarà mi auguro!
    Per inciso, se incontr igli operai offrigli un caffè con molta quantità di lassativo, tanto per ricambiare :-)

  15. Per me, al posto del tubino ci sono stati due paia di scarpe.
    (che poi, davvero la prossimità con la morte ha il potere di stravolgere la scontatezza con cui guardiamo la vita.)
    Un bacio.

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