Si sono presi per mano. Oggi li ho visti per la prima volta prendersi per mano, e nell’altra tenevano un mazzo di fiori. I suoi, di lui, erano fiori bianchi, tutti bianchi. Io i fiori non li so riconoscere tutti, riesco a chiamarne per nome solo alcuni. I fiori di lei erano margheritone, quelle le ho riconosciute. Adesso, non so se si chiamano proprio margheritone, magari no, ma erano uguali alle margherite, solo che erano il doppio, che ci puoi fare mama non m’ama solo se è uno di quegli amori vacui, di quelli che hanno bisogno di gesti eclatanti, per tutti gli altri amori vanno bene le margheritine, quelle di campo, quelle che ne prendi in mano una e ti viene spontaneo pensare a spogliarla, magari poi non lo fai, ché ti dispiace, però lo pensi.
La prima volta che li ho visti parlare, lei era seduta davanti, lui dietro a lei, io dietro a lui. Prendo tutti i giorni lo stesso bus e anche loro, anche se loro scendono qualche fermata prima di me. Parlavano della neve, del freddo e io non ci ho badato più di tanto, tutti quanti parlavano della neve e del freddo, quel giorno. Il solito brusio dell’autobus del mattino, quello che fa da sottofondo alle mie letture da un po’ di anni. No, quella volta non ci ho proprio badato.
Una mattina ci ho badato di più, invece. Ci sono mattine in cui metto gli occhiali da sole e scruto la gente da dietro le lenti scure, ho il libro aperto sempre sulla stessa pagina, l’angolo piegato sempre sullo stesso punto, quello della sera prima. Il libro è una copertura, intanto io osservo, a volte con insistenza, mi fisso sui particolari, cose che a occhio nudo non riuscirei a fare, ché poi se l’altro ti sgama ci fai una magra figura e, insomma, di primo mattino non è il massimo. E una mattina, nell’autobus c’erano ‘sti due anziani e c’ero io con gli occhiali da sole e il libro sulle gambe.
Si sono sorrisi. Cioè, lui ha fatto una battuta e lei ha sorriso. Doveva essere una battuta audace, perché lei ha alzato la mano come se gli avesse voluto dare una pacca sul braccio, ma ha fatto solo finta, perché poi la mano se l’è portata alla bocca e ha sorriso e le sono venute fuori le guance rosse, e chiunque avrebbe potuto pensare che fosse per il freddo, ma non io, io avevo visto tutto mentre facevo finta di leggere Il tamburo di latta. Credo di aver sorriso anch’io, con loro, perché quella è una scena che ti aspetti su un autobus pieno di sedicenni coi pantaloni scesi e le All Star, non da due persone che sanno di mughetto e cromatina. E mentre sorridevo anch’io, con loro, lui ha detto “sei comoda?” e si è fatto più in là per farle spazio sul sedile. Erano seduti vicini, quella mattina, vicinissimi. E io ho smesso di sorridere e non so a cosa ho pensato, non mi ricordo, so solo che sono stata colpita dalla loro bellezza, ecco.
Anche stamattina erano seduti vicinissimi, parlavano poco, come quando non c’è più tanto bisogno di parlare, ché tu sai e io so e insieme sappiamo e stiamo insieme e va bene così. Sono scesi dal bus tenendosi stretti alla maniglia della porta aperta, prima lui, piano piano, poi lei l’ha seguito. Lui ha tenuto le margheritone di lei, sennò lei non riusciva mica a scendere. Poi si sono richiuse le porte, lui le ha ridato il mazzo di fiori, le ha preso la mano e si sono incamminati.
E io ho ripreso a leggere pagina 153, per finta.
Quanto mi piace come scrivi. C’è un po’ di te e un po’ della storia che vuoi raccontare. Un mix molto ben riuscito. Bello. (e lo faccio anche io, spiare la gente intendo. Al ristorante, al bar, in autobus, in metro, fermo al semaforo. E mi immagino storie, cosa fanno, cosa c’è dietro, cose così. Il libro però non ce l’ho quasi mai)
Grazie Max, anch’io spio pure quando non ho il libro, siamo dei guardoni :D
Una storia piena di poesia che mi ha ricordato che anche i miei genitori si sono conosciuti durante il tragitto in tram per andare al lavoro…parlo di tanti anni fa e di due persone che allora erano giovani anche se non come i sedicenni di cui parli. Uno sguardo come il tuo rende migliori le giornate e ci ricorda che se si sa osservare col cuore e non solo con gli occhi si scopre che al mondo esistono ancora tante cose belle.
Ma anche loro sono anziani, stravagaria, anche se non sembrerebbe.
E comunque non so com’è, ma io più guardo, più nella gente e nelle cose riesco a scovare un sacco di cose belle, sì.
Lo so che sono vecchietti, fanno tenerezza anche per questo, ma a un certo punto citavi i sedicenni con le all star… Mi sono spiegata maluccio, sorry. Comunque tu bravissima e io pasticciona ;)
No, è che in realtà oggi ho lavorato troppo :D
Un bacio.
bello, bello, bello.
Mi ricorda un micro racconto che avevo scritto anni fa ma questo è migliore
Grazie, grazie, grazie, pani.
Sono sicura che anche il tuo sarà stato bellissimo.
Che teneri ^.^
Sì, una cosa di incredibile scioglievolezza, come nella pubblicità della Lindt :)
D’ora in poi osserverò con moooolta attenzione le “lettrici” di libri sugli autobus, ma anche (Veltroni docet) le coppie di anziani che arrossiscono.
Un racconto bello per una storia altrettanto bella.
Grazie! Fai attenzione anche alle ascoltatrici di musica, soprattutto se hanno gli occhiali da sole :)
Che bel post, Cla…
Grazie, sorella :*
1 a 0 per la terza età :)
dieci a zero! La terza età stravince :)
stalkerclà! :D andiamo tutti a incontrarci sugli autobus. Dove si trovano gli amori vecchi e i batteri <3
(sì ma tu non sorridere, è sgamoso -.-)
Sorrido sotto i baffi. Ah, non l’ho detto che giro col naso finto, i baffi e l’impermeabile? :)
I mezzi pubblici sono una fonte inesauribile di universi paralleli… :)
Altro che armadi di Narnia! :D
Eh, che commozione, per questo splendido post, per le tue parole.
E perché ti ho pensata, con il tamburo di latta, mentre osservi questi due e Claudia, lo sai?
Sembra che tu abbia vissuto una scena di Il meraviglioso mondo di Amelie…c’è un po’ di Amelie in te, io lo so ;-)
Un bacio grande, grazie per questa ondata di belle sensazioni…
Sì, c’è stato un periodo (appena uscito il film) che nelle mie cuffie giravano a rotazione i pezzi della colonna sonora ;)
Grazie a te, Miss :***
Ci avrei giurato ;-)
E’ proprio vero. La poesia è nelle cose e nell’occhio di chi guarda…Brava.Bel post.
Sì, sembra una cavolata banale, ma è proprio così. Grazie.
Ps. nell’avatar somigli a Daria Bignardi, te lo volevo dire da un po’ :D
e secondo te, sarebbe un complimento? (te chiedo senza malizia) . Visto che per me sei brava, mi faresti più contenta se passassi a leggere le due o tre bischerate che metto nel mio blog sahariano. Lo so, lo so, i baci non si chiedono mai…:)
Daria Bignardi è bella! :D
Ci passo, dal tuo blog, ce l’ho nel reader, solo che ultimamente ho latitato dappertutto e, anche quando leggo, non sempre commento :**
grazie ;-)
Vedi che anche noi vecchi…
Io ho sempre pensato che la misura di un amore non fosse fare il bungee jumping a venti anni, ma tenersi la mano a ottanta.
Non che lo sappia fare, ma lo so pensare. Brava Claudiàppi
Pure io l’ho pensato come te. E spero di saperlo fare, anzi, sono quasi sicura che io e te lo sapremo fare :)
Non la prendo come una proposta. Vedo i punti a capo anche dove tu non metti neanche un punto e virgola.
ahaha grammarnazi che non sei altro. La punteggiatura a volte non serve :D
:-)))
Ispirata… come sempre.
Come vorrei esserlo sempre, ma in realtà non ci riesco :)
Eh, vabbè.
Adesso mi fai piangere, ecchestorie!
E’ stato un po’ come essere al posto tuo con gli occhi tuoi!
Quando mi dici queste cose io mi sciolgo :)
Ho sorriso per tutto il post :)
Che bella scena… Mi capita rarissime volte di vederle, ma quando succede è impossibile che non mi si riempia il cuore :)
Vero? Anche a me e poi mi viene da raccontarle per forza :)
Il bello è che i due vecchietti quasi sicuramente stavano andando al cimitero a portare fiori ai rispettivi coniugi.Queste storie mi riempiono contemporaneamente di una serena accettazione della vita ma anche di una malinconica tristezza. Adesso vogliamo anche il resoconto dei due che limonavano nello scomparto dietro l’autista.
Sui racconti a luci rosse, ma anche arancioni, devo ancora migliorare, quando sarò pronta, mi metto all’opera ;)
Già…è un’immagine che trasmette contemporaneamente anche tanta malinconia…
La bellezza di questo post non servirà a giustificarti di fronte all’accusa che riecheggia nell’aria: Guardona! :D