Da capo

Posted by on Apr 20, 2012 in Me, myself | 33 comments

Non potete immaginare quante volte, in questi giorni, ho aperto word e ho iniziato a scrivere. No, non uso word, uso open office, ma non era questo che volevo dire. Volevo dire che in questi giorni ho iniziato a scrivere sul bianco, c’avevo pure l’entusiasmo, il fatto è che arrivavo a metà e poi non riuscivo a continuare. Rileggevo tutto da capo, arrivavo fino al punto e mi fermavo, niente, il resto non mi veniva. Ho provato al solito posto, seduta alla mia scrivania, poi sul divano, sul tavolo della cucina, nel letto. Niente, arrivavo sempre a metà e quella metà manco mi piaceva troppo.
Io non sono una che scrive di getto, le cose le leggo e le rileggo e sposto le parole e le virgole e poi non mi piace così è meglio cosà. Mi faccio venire l’esaurimento nervoso, a volte. In realtà no, mi piace fare in questo modo, è come quando impacchetto i regali, deve essere tutto fatto precisino, lo scotch va nella parte sotto, la coccarda sopra e abbinata al colore della carta. Poi, certo, ci stanno pure le volte che apro la pagina, comincio a ticchettare sulla tastiera e dopo dieci minuti è tutto lì, che mi guarda e mi dice “eccomi”, come si risponde alla chiamata del signore il giorno della prima comunione. Per riutilizzare la similitudine del regalo (che vi è piaciuta, io lo so), è come quando prendi quello che hai comprato e lo metti in una busta carina, tutta dorata, una di quelle che attorno al manico c’ha pure legato un laccetto col bigliettino, e a te non resta che scriverci tanti auguri e figli maschi.

Però io, in questi giorni, arrivavo fino a metà e poi mi fermavo. Sapete, lo faccio anche coi bagnoschiuma e tutti i prodotti per la cura della casa e della persona, è un vizio. Mi stufo. Anche quando parto eccitata perché ho comprato la nuova crema con la caffeina e l’olio di jojoba, al profumo di pollo arrosto, e me la spalmo in faccia tutta contenta che ho la nuova crema, dopo un po’ mi stufo, e di solito succede quando la crema è ancora a metà. Ma non è che la butto, eh, è solo che magari la propino ad altri, ne decanto le proprietà anti-qualsiasicosa mentre intanto io apro l’altro barattolo. Ho fatto un po’ così, in questi giorni. Non ho buttato mica tutte le metà che ho scritto, sicuramente ve le propinerò tra un po’, magari le metto tutte insieme e poi ne faccio venire fuori un post delirante, di quelli che vi dispiacciono tanto.

Anche questo è un post delirante, giusto un po’, ma ho superato la metà e non mi sono bloccata, quindi è un buon segno (per me). No, perché, a parte le creme, odio lasciare le cose a metà, le cose importanti, dico. Tipo che gli studi non sarei mai riuscita a lasciarli a metà, o i libri, anche quelli bruttini, ci metto anni ma li finisco, o i salatini nel piatto dell’aperitivo. Quando c’è gente che si alza dal tavolo e lascia lì ancora un sacco di pizzette e tramezzini, io sarei tentata di corrergli dietro col piattino, di dirgli ehi, avete dimenticato tutto questo bendiddìo, tornate indietro!

Per questo, magari, avrò l’armadietto dei detersivi pieno di Mastrolindi mezzi finiti, però le cose che contano le finisco. Tipo questo post l’ho finito, non so se conta, magari no, però avevo paura che mi prendesse la sindrome della crema, e però il blog mica è una crema, a chi avrei potuto appiopparlo, un mezzo blog? Non profuma di pollo arrosto e non fa manco sparire le zampe di gallina.

Comunque mi sbagliavo, in realtà sto solo a metà, ce ne sarebbero di cose da dire ancora, ma adesso apro un nuovo foglio bianco e ricomincio da capo.

(chi è che ha gridato nuuuuuooooooooo?)

33 Comments

  1. A-Ha! Allora non sono la sola che non finisce i bagnoschiuma. Dovevi vedere che faccia ho fatto quando il mio moroso, in un evidente momento di obnubilamento, me ne ha portato a casa uno formato famiglia-profumazione indecifrabilmente disgustosa… Lo uso da settimane come ricarica del SUO dispenser di sapone liquido per le mani.

    • Oddio, quei robi enormi per me sono taniche infinite. Mi fa piacere sapere che non sono sola :)

  2. forse devi solo cambiare anche per la scrittura. abbandona open office e scaricati WriteRoom, è bellissimo! ti fa tutto lo schermo completamente nero e tu scrivi in verde, matrix style. non hai distrazioni da twitter o da qualunque altra cosa tu abbia aperta nel computer. e dà una sensazione impossibile a metà tra il futuristico e il vintage! prova!

    • Uh, questa mi è nuova. Ma verde su nero non ti fa diventare cecata nel giro di un paio di giorni? :D
      E comunque questa cosa delle zero distrazioni è allettante, proverò! (Sempre che sia un programma che vada bene anche per mac)

  3. a-ha! siete matte -.-‘ finite sti bagnoschiuma.
    All’inizio stavo già per sgridarti perché usavi word :D
    No, però in effetti, come si stabilisce quale è la metà? Almeno in un bagnoschiuma c’è un metodo oggettivo:/

    • No, ma io lo so sempre qual è il giro di boa di un post ;)

  4. Ciò che hai descritto mi terrorizza. Sensazione orribile. Anche perché io scrivo di getto (vi ho sentito col vostro “e si vede” là in fondo), però mi piace postare nel blog con una certa regolarità, e quando non ho niente da dare mi rattristo e quindi è più difficile scrivere e via via, in una spirale da cui esco solo rassegnandomi e distraendomi per un po’.

    • Anche a me piace postare con una certa regolarità, ma in certi periodi sono un po’ stitica e allora mi forzo. Se ci fossero gli activia per aiutare la naturale regolarità delle idee, direi che ne prenderei a secchiate.

  5. Io scrivo spesso di getto. Le parole sono lì che mi attendono e poi escono da sole.
    Quando non sento l’ispirazione è inutile che mi incaponisca… non c’è verso!

    • Ma anfatti pure per me non c’è verso, come dimostrano alcuni post (senza fare nomi) che non hanno né capo né coda :D

  6. La sola idea di una crema al profumo di pollo arrosto mi terrorizza, le mie gatte mi terrebbero sempre sotto assedio a leccarmi la faccia ;)

    • Ah, ecco cos’era! Proverò quella al pesto, il pesto alle mie gatte non piace ;)

  7. quando non sai cosa scrivere un rimedio c’è. Ad esempio, focalizzati sul frigorifero, parlane come se fosse un tuo caro amico. Ma mi pare che tu non ne abbia bisogno, i mastrolindi ti danno già abbastanza ispirazione

    • Potrei parlare al frigo mentre lo lavo coi mastrolindi smezzati, ma penso che ne uscirebbe fuori una storia rivisitata di Cenerentola.

  8. Arriva un momento della carriera di un regista di film che faccia un film sulla genesi di un film, 8 e 1/2 di Fellini è un ottimo esempio. Poi c’è lo scrittore che scrive un libro sullo scrivere, un pittore che fa un quadro che rappresenta una tavolozza incompiuta nel suo studio e così via. Furbizie di creatori ? Autoreferenzialità ? Non lo so. Anche nei post spesso accade che il tema sia la generazione di un post. Io ora penso intensamente al pensiero che sta pensando in questo momento il mio cervello. E’ un’operazione molto rilassante, magari il dottore mi slaccia anche i laccetti dietro la schiena della camicia che indosso ….

    • Furbizie di creatori? Autoreferenzialità? Non ho nessuna storia da raccontare quindi racconto che non ho nessuna storia da raccontare? Io voto la tre ;)

  9. E’vero, anch’io mi fermo spesso a metà. E rileggo sempre tutto. Su WordPress pubblico tipo un terzo delle cose che scrivo in realtà. È che poi quando le rileggo non mi piacciono. Parto tutto ringalluzzito, poi mi fermo, rileggo e penso “Ammazza che schifezza”. Però non mi va di buttarle. Quindi restano lì, piccole opere incompiute. Poi a volte arriva l’ispirazione e le finisco. Ma spesso e volentieri anche no.

    • È che siamo troppo autocritici (ma magari anche senza auto, cioè io lo sono anche verso gli altri) :)

      • Avendo lo stesso problema sono arrivata anche io alla tua stessa conclusione: siamo troppo autocritici. ;)

        • Eh, magari poi passa (o peggiora) ;)

  10. Ma io quel tuo post delirante, con tutte le metà messe insieme, lo aspetto con ansia :D

    • Secondo me sei un po’ masochista, ma giusto un tantino.
      Comunque magari lo assemblo e te lo invio per mail :D

  11. Tutto dipende da dove setti la “fine”. Tipo questo post sarebbe potuto finire prim

  12. Uh, anche io non finisco i bagnoschiuma e le creme e il resto, però tengo tutto, eh…tutto in bagno e tutto a metà :-)
    E comunque capisco perfettamente cosa intendi, anche a me succede…pensa che ho dei post mai pubblicati, scritti anche sei mesi fa…li tengo un po’ lì, a decantare, se c’è un aggettivo che non mi convince o una frase che forse non mi garba, ecco, mi capita.
    Detto ciò potremmo scambiarci i bagnoschiuma, eh Cla?
    Bacetti!

    • Ottima idea, Miss! Ti faccio un pacco con tutti i miei residui e tu me ne fai uno con i tuoi, noi non siamo mica gente che spreca le cose! :)

  13. Dai che in fondo ci piacciono questi post un pò deliranti ;)

  14. Quando non si ha niente da dire c’è modo e modo di dirlo e tu per me l’hai detto benissimo;) Anch’ io ho un discreto senso del dovere e non amo lasciare le cose a metà. Con il tempo però sono diventata assai più flessibile e vivo meglio. (Ideina: con i post avanzati e ritagliati ci farei un bel collage tipo quello con i baci nel film “Nuovo cinema Paradiso”).

    • Grazie :) è una bella ideina e io adoro il taglia e cuci (quello vero, ma pure quello simbolico) ;)

  15. Questa storia è super. Cioè, potrei condividere il tuo post e lasciar perdere il mio tentativo di scriverne uno con i punti e le parola al posto giusto (nel mio caso le virgole non fanno testo), così come piace a me per dire che sono in crisi.
    Un bacio a te.

    • Ah, ecco, brava, hai tirato fuori la storia delle virgole. Adoro il fatto che tu non le metta quasi mai, a d o r o. :D

      • <3 Mi emoziono, ecco! Prima o poi scrivo qualcosa in merito alla quasi assenza di punteggiatura nei miei testi. Ho tutto in testa! :D

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