La farina è setacciata, il robot da cucina è in funzione, il forno va. È tutto pronto per il plumcake. Non sono finite solo le brioche per la colazione, ma pure i biscotti e un sacco di generi di prima necessità, succede questo quando per un bel po’ non vai a fare la spesa con la scusa di voler finire quello che c’è, ma in realtà è solo che non ti va di andarci e allora posticipi. Però c’è sempre il congelatore, l’asso nella manica, il luogo in cui custodisco con cura i bendiddii che faccio quando sono in vena di giocare alla piccola massaia. Quindi oggi lasagne surgelate homemade, anche se di secondo gnente, ché se apri il frigo cadi in uno stato di depressione fulminante.
Chi l’ha detto che è vuoto solo il frigo dei single? È vuoto pure quello delle famiglie devote a santa fiacca.
Meglio rubrichettare un pochino, ma giusto un po’, non vorrei fare troppi sforzi.
1. A volte mi chiedo se alcune pubblicità si avverassero. Tipo ve la ricordate quella di Sky, dell’elefantino Fufi? Per un sacco di tempo ho desiderato ardentemente un elefantino che mi seguisse per casa e fuori, ovunque. Poi con degli amici ne avevamo fatto anche la parodia, ma erano altri tempi, vi dico solo che io facevo la parte dell’elefante. E insomma, anche questo qua sotto è uno spot, è stato realizzato per pubblicizzare degli orologi subacquei. Se ci fosse davvero un nightclub sottomarino, ci vorrei andare, credo che vorrei anche un pollo cubico, a pensarci bene, e pure un mulino accerchiato da campi di grano dove c’è sempre il sole e fila tutto liscio e le persone si amano. No dai, forse il mulino bianco non lo vorrei.
2. Una cosa che non faccio mai quando vado nei parchi acquatici è fare file chilometriche sotto il sole per andare sugli scivoli. E uno potrebbe pensare che cavolo ci vai a fare al parco acquatico se non ti piacciono gli scivoli? Eh, per stare a mollo nella piscina e farmi diventare le dita come quelle di un’ottantenne. Ho letto che a Fortaleza, in Brasile, c’è un parco acquatico con lo scivolo più alto del mondo. Si chiama Insano (mi sembra giusto) ed è alto 41 metri. C’è scritto che una persona può raggiungere anche i 105 km/h. Ok, io vi guardo da sotto e raccolgo brandelli di costume in acqua.
3. Ancora acqua. È estate, d’altronde. È che non potevo esimermi dal parlare della barbecue boat. Non lo so, a me l’idea di poter fare una grigliata in mezzo al mare mi alletta parecchio, magari si può cucinare il pesce appena pescato. Seh, vabbè. Questa roba tonda galleggiante costa 50mila dollari. A occhio e croce, io potrei permettermi al massimo una canoa gonfiabile per bambini, vorrà dire che mi porterò i panini.
4. Una volta sì e l’altra pure parlo di calamite. Mi dovete scusare, ma è una mia fissa. Però è anche un bene per i miei amici che, quando vanno in viaggio, non devono scimunirsi a trovare il giusto souvenir. Mi regali una calamita e io sono felice, mi piacciono anche quelle kitsch, pure quelle che fanno cagare anche a chi le ha messe in commercio. Ma l’uccellino con le uova calamitose è fantastico, tu lo tieni lì, magari vicino ad una lavagnetta metallica e, ogni volta che ti serve un ovetto, ne prendi uno. Ci starebbe anche bene a fianco al mio coniglietto porta stuzzicadenti e ai paperi sale&pepe. Ehm…coff coff.
5. Quand’ero piccola mi piaceva un sacco stare per strada. Per strada ho sentito le peggio parolacce, ho imparato a giocare in gruppo e a sopportare i bambini odiosi e ho trovato anche un pipistrello sotto una macchina, una volta. Ma si parlava della strada. Dicevo che ho imparato un sacco di giochi, anche quello della campana, quello che dovevi disegnare le caselle a terra col gesso e poi saltellarci sopra. Insomma, noi facevamo le escursioni per andare a trovare i gessi, che non erano proprio gessi, ma pietre enormi che trovavamo nei cantieri delle case in costruzione e che stranamente lasciavano segni per terra. Credo che se mamma avesse visto questotutorial per farsi in casa i gessi colorati, io sarei stata la bambina più invidiata del quartiere, anzi, dell’intero paese. Anche se al gioco della campana ero una schiappa, lo ammetto. Se volete farli anche voi, basta seguire le istruzioni del tutorial. Poi usciamo fuori a giocare, eh?
6. Judith Braun non disegna con i gessetti, ma con le dita. Immerge le dita in polvere di carbone e, con entrambe le mani, dipinge scenari suggestivi, come il suo ultimo lavoro, Diamond Dust, che resterà in mostra al Chrysler Museum of Art di Norfolk fino ad ottobre. Mi piace.
Termino con due video. Se non riuscite a vederli è perché è da ieri che Vimeo sfarfalla, ma oh, è caldo, ci può stare.
7. Quando ho finito di vedere D’une rare cruditè, non sapevo se mi fosse piaciuto o no, se mi avesse messo addosso un senso di tristezza o no, se parlasse di vita o no. Però per tutta la durata del video sono rimasta incantata, forse dai disegni, o no.
8. Create è uno short film in cui io mi ci sono troppo rispecchiata. Sembra davvero quando sono intenta a creare qualcosa con le mie manine, che a me pare un capolavoro e invece, magari, ecco, è una mezza ciofeca. Togliamo anche il mezza.
Nei casi di frigo pateticamente vuoto da te citati, a casa mia c’è dentro invariabilmente mezzo limone, vizzo come una tetta di straga…
Bravissima la tipa che disegna… Magari prende l’ispirazione buttandosi sugli scivoli, o facendo un bbq in mezzo al mare! Non credo che mi butterei, mezzo ‘gnudo, a 105 kmh… Vabbè che mi piace il brivido, ma qui mi pare follia…
Il ragazzino che crea è un M-I-T-O!!! Bellissimo il finale, proprio di quelli che piacciono a me…
Allora sei riuscito a vedere il video! Bene!
Comunque se ci dovessi ripensare, allo scivolo, io sono lì pronta a filmarti da sotto, quelle sono cose da raccontare ai nipoti! :D
Ci voleva proprio in una domenica così noiosa un bel post di curiosità. Sono sempre più inversa perché all’epoca mi hanno boicottato il frigo su cui si attaccano le calamite per un più elegante elettrodomestico ad incasso ;( ma l’uccellino con le ovette calamitose lo voglio lo stesso. Magari li frego tutti con la cappa! Adesso provo…
La cappa è un’ottima alternativa, ma attenzione a non attaccarci robe che potrebbero prendere fuoco! ;)
E comunque io ho preteso il frigo in bella vista proprio per le calamite :P
Judith Braun: alla faccia della visione d’insieme. Secondo te se faccio salto ad una delle sue mostre potrei rimanerne contagiata? Sarebbe oro riscoprire cosa sia la visione d’insieme per scrivere la mia “maledetta” tesi :)
Però poi la dovresti scrivere con le dita e non so se il tuo prof la accetterebbe :D
Vada per una grigliata in mezzo al mare Cla!
E poi quando il sole tramonta tutti giù per terra a giocare coi gessetti…..facciamoceli tutti multicolori :-)
Bacetto Cla, bellissima la rubrichetta di oggi solare ed estiva!
Smack!
Anche i tuoi commenti sono sempre solari e estivi, anche in pieno inverno! <3
Bacio, Miss
Beh, dopo una bella lasagna non ci starebbe altro nel mio stomaco neppure se avessi il frigo che deborda di roba! ;)
A tal proposito, devo dire che l’idea di carbonizzare della roba su un gommone di plastica, per quanto resistente, e sia pure in una grande pozza d’acqua mi atterrisce.
Mi figuro un megaincendio, ed gli incauti mangioni avviluppati dalle fiamme mentre cercano di raccogliere acqua col secchiello, ohibò.
Adoro invece lo scivolone Insano.
Roba che farei – andrei là apposta a provarlo, avessi la grana.
Però: sono io che continuo, nonostante abbia superato il relativo esame, ad ignorare le leggi della Fisica; oppure c’è il rischio concreto che invece di seguire il percorso dello scivolo si finisca… fuori, per aria?!
Quel che mi ipnotizza in D’une rare cruditè sono i suoni. Leggeri, ma formano una trama densa, danno nettamente la sensazione, la consapevolezza dello stare al mondo. Non da soli.
Però, che impressione mi fanno tutti quegli occhi bianchi e vuoti…!
Esatto, Denise, saranno stati quegli occhi a darmi un certo senso di inquietudine.
Comunque no, non vai per aria, però è l’effetto che fanno a me le montagne russe, quelle che si capovolgono, ho sempre il terrore che il carrello si stacchi da un momento all’altro :D
Il barbecue boat mi ha ricordato una cosa simile (ma mooooooolto simile….praticamente diversa!!): la ruota panoramica del Prater di Vienna. Oltre alle cabine normali, infatti, ci sono pure quelle che puoi (credo) affittare e dove c’è il tavolo imbandito di tutto punto. Così, mentre guardi Vienna dall’alto, puoi consumare una cenetta romantica :)
Cosa c’entra col barbecue boat?? ……e te l’avevo detto!!!!
PS: sto diventando vecchissimo: forse un tempo sarei stato così temerario da provare quello scivolo. A guardarlo ora, direi proprio che rinuncerei molto volentieri…
Anch’io sto diventando vecchia, Robbè, abbracciamoci forte :)
Comunque secondo me, mangiare a millemila metri di altezza mi farebbe venire il voltastomaco. Appunto.
Bacio
Braun è geniale e non so cosa ne uscirebbe fuori se usasse quei gessetti colorati:) al gioco della campana nemmeno io ero tanto bravo, ma mi piaceva tanto. l’uccellino con le uova VOGLIO!:)
Adesso la chiamo e le suggerisco di usare i colori, sì :)
bello leggerti di mattina
Grazie, Mau :*
Corro a proporre la barbecue boat agli amici quelli giusti. Hai da fare sabato prossimo?
Ovvio che no. Porto lebbirre!
Il video è coccolooooso *-*
Se vedete un’esplosione di colori lontano all’orizzonte, avrò fatto i gessetti con le mie manine :-)
Mi regali quello verde? Io ti do il mio rosso :)
SSSiii e poi ci disegnamo per terra la campana e si salta! Dio che tempi!!! :-D