Diamanti a tavola e tartufi al dito

Posted by on Ott 25, 2012 in Me, myself | 32 comments

Si legge blog tour, si traduce in giornate di dire, fare, mangiare, bere, incontrare (lettera e testamento vengono dopo, tipo adesso, che sto lasciando queste mie memorie ai posteri).
Questo fine settimana mi hanno invitata ad Amandola. Non mi meraviglio se non sapete dove sia Amandola, non lo sapevo neanch’io e ci abito ad un’ora di macchina. Amandola non è solo il gerundio del verbo amare, è anche un paese, in provincia di Fermo, accogliente, bello, con un sacco di cose buone da mangiare e una miriade di persone che ci tengono a valorizzarne la cultura e il territorio.

E poi ci sono i tartufi, un’infinità di tartufi bianchi e neri.
Io adoro il tartufo. Da un paio d’anni mi ero anche fissata di voler andare a caccia di tartufi nei boschi. Pensavo fosse facile e divertente, pensavo che facesse tutto il cane mentre tu cammini per viali alberati in mezzo agli uccellini che fanno cip cip. Sarà che ho sempre voluto essere Liulai, la bambina dei boschi amica della signora Minù.
Sabato invece ho capito che il bosco è anche fatto di rovi, piante che pungono, rami che ti colpiscono in faccia a tua insaputa, insetti, terreno scivoloso, salite e discese. E sudore. E ho capito che il bracco deve essere indirizzato da te, che lo devi guidare e, se trova un tartufo in mezzo a sterpaglie inestricabili, tu le devi districare, e non è proprio facile come quando ti pettini i capelli per togliere i nodi. Non c’è il balsamo per le sterpaglie. Però poi quando trovi il tartufo sei felice, anche se è grande quanto una mora e puoi condirci solo un nido di tagliatelle.

Scorzone dei Sibillini - Amandola Per fortuna c’erano altri tartufi già scovati, come quando Antonellina fa finta di preparare la lasagna e poi ce l’ha già pronta nel forno. Credo di aver mangiato per la prima volta il tartufo vero, non quella poltiglia a base di champignon, olive nere e bismetiltiometano che solitamente ti mettono sulla pizza e i crostini. Il tartufo vero non puzza di gas, ma ha un profumo tutto suo e un sapore delicatissimo che io non so spiegare, sennò a quest’ora farei il critico gastronomico.
Però so spiegarvi come fare l’olio aromatizzato al tartufo. Ma non ditelo a nessuno, perché è un segreto. Non è che te la cavi prendendo il tartufo e immergendolo nell’olio e stop. In realtà, se fate così, l’olio saprà esattamente come prima. Bisogna invece prendere un barattolo, metterci l’olio, coprire l’imboccatura con un tovagliolo di carta, metterci il tartufo sopra e chiudere il tappo. Lasciarlo chiuso per tre giorni e poi è fatta. Meglio se lo fate col tartufo bianco che è più profumoso.

Ma andare nei boschi non è l’unica cosa che ho fatto, sono andata anche per le vie del paese insieme a persone che ad Amandola ci sono nate e cresciute e allora ti spiegano le leggende, gli affreschi nelle Chiese, le storie dei muri. Perché anche i muri hanno le storie, tipo i muri con le finestre basse  basse e lunghe. Dalle “finestre del morto” si facevano uscire persone ormai passate a miglior vita e
poi le stesse finestre venivano murate, così che il defunto non potesse più ritrovare la via di casa.
Vedete, Stephen King non c’ha pensato, a murare le porte, quando ha scritto Pet Sematary.

Finestra del morto - Amandola Ok, dato che siamo in tema, lo dico: adoro le cripte delle Chiese. E i cimiteri (ma questa è un’altra storia). Nell’Abbazia di San Ruffino e Vitale ce n’è una piccola e bella, tenuta benissimo. E sempre lì, fino al 6 novembre, una mostra di arte moderna, Eretico e Ieratico. Se avete in mente cristi e santi tradizionali, scordateveli. Ho letteralmente amato le tre Parche di Giuseppe Gigli. Io alle Parche ci sono affezionata, tanto che il mio primissimo nickname era Cloto. [quella in foto, invece, è Lachesi, la parca che intreccia i fili della vita ndr.]
Anche sull’altare della Chiesa di San Francesco c’è un Cristo non convenzionale, ha le trecce ed è vestito da vichingo, ed ha il viso tranquillo anche se è messo in croce. C’è stato subito feeling tra di noi, ché di solito non è che vada molto d’accordo con le statue sofferenti e discinte di Gesù.

amandolaAltre diapositive del week end le trovate qui (se avete Facebook). E se passate da queste parti, dal 2 al 4 novembre potete fare tutto quello che ho fatto io. Come ogni anno, c’è Diamanti a Tavola, dove i tartufi ve li servono in tutte le salse (ma proprio letteralmente). Io ci torno, credo di aver sviluppato una certa dipendenza.

Credits
Posti belli dove stare:
La Querceta Country House
B&B Dimensione Natura
Casa per ferie Fillide
Cose buone da mangiare:
Azienda agricola Angolo di Paradiso (Via Calvaresi – Tel. 3388651026)
Azienda bio-agrituristica La Conca
Cose belle da vedere:
Abbazia di San Ruffino e Vitale
Chiesa di San Francesco
Museo antropogeografico
Mostra Eretico e Ieratico

32 Comments

  1. Booono il tartufo!!!

    • Lo amo! Peccato che ne puoi comprare sempre pochino perché bisogna mangiarlo subito, sennò perde tutto il sapore, altrimenti le cisterne, proprio :D

  2. Ma che bello, sei riuscita a metterci un bel po’ di brio in questo post, dalla signora Minù al bismetiltiometano, alla ricetta per fare l’olio al tartufo al Cristo vichingo. Sempre più brava! Peccato che Amandola sia lontanuccia da Milano. Buona giornata

    • Ma grazie!
      Amandola è lontana da Milano, ma perfetta per un weekend di aria buona. Se capiti da queste parti, fammi sapere che ci scofaniamo un sacco di roba insieme! :D

      • Evvai! E tu mi dai una certa garanzia perchè mi sembri davvero un’esperta del settore :) anche se dalle foto non si direbbe…metabolismo veloce, fortunella ;)

        • Ehm, più che altro tutta la settimana sono a stecchetto, poi mi strafogo nei weekend :D

  3. pensa quanti altri posti bellissimi e tartufosi potresti avere a 20 minuti di macchina :/ è sconvolgente! Comunque non andrei mai dai tartufi, lascio che i tartufi vengano a me. Non capita quasi mai, ovviamente ^^ Nemmeno son mai andato ad Alba alla fiera, per dire

    • Alba è sopravvalutatissima.
      Comunque, secondo me a te piacerebbe, ti ci vedrei proprio ad andare a tartufi, ovviamente sbuffando e maledicendo tutto e tutti :D

  4. Claudiappì meglio della guida michelin! Peccato che dove passa lei non cresca più il tartufo… :D gnngngnn

    • Ahahaha
      Ecco, ho cercato di nascondere la mia ingordaggine, ma non ci sono riuscita molto bene!
      :*

      (so che si dice ingordigia, eh!)

  5. Che buono il tartufo!!! L’ho scoperto tardi, solo due anni fa… Buono, buono, buono!! :)

    PS: se ti piacciono le cripte, se un giorno andrai a Roma vai assolutamente a vedere la cripta dei cappuccini di Via Veneto. Però vacci davvero, non te ne pentirai (e pensa già da ora a come fare fotografie di nascosto!!)

    • Segno subito la cripta di Roma!
      Comunque per il tartufo non è mai troppo tardi :D

  6. Cosa mi hai ricordato! :D Quelli sono i posto dove ho fatto la mia prima vacanza da sola (avevo dodici anni) in un campo del WWF, a Smerillo :) Grazie per aver condiviso tante belle memorie :D

    • Uh, ma lo sai che ovunque andavo, leggevo di campi scuola? Ci tengono tanto all’ambiente, allo slow food, all’accoglienza. Bello. Io non ho mai fatto un campo scuola in vita mia, deve essere divertentissimo.
      Grazie a te per aver condiviso il tuo ricordo! :)

  7. Lo so per certo. Il tartufo non mi garba. Ma tu Claudia, con la tua scrittura, con il tuo entusiasmo contagiante potresti perfino farmi venire un dubbio …:-)

  8. Ho letto questo tuo post sulla strada Milano – Sesto San Giovanni in pieno traffico e delirio pendolare. E mi ha dato il buon umore. Sono arrivata in Bicocca che quasi sentivo il profumo dei tuoi tartufi.
    Io nasco vino Alba quindi puoi immaginare cosa significhi per me l’autunno con la vendemia i funghi ed i tartufi. Io ho avuto la fortuna di mangiare ogni ben di dio con i signori tartufi neri e bianchi. E la cosa che ricordo è mio zio che mi diceva “il tartufo si respira. Mentre mangi devi respirare, sentirlo fino ai polmoni”.

  9. io lo so dov’è Amandola, amica! lo so così bene che non mi commuove affatto sapere che ci sei andata. invece il tartufo mi commuove tantissimo e adesso sono in pieno delirio nostalgico! come faccio a procurarmi il tartufo adesso???

  10. Uh, davvero…non dev’essere di tutto riposo andare per tartufi, anche se preferisco di gran lunga la tua visione romantica e bucolica della questione!
    Questa cosa delle finestre da morto ha dell’incredibile, non l’avevo mai sentita, davvero, altro che Stephen King…
    Cimiteri? Tu sai che io amo visitare i cimiteri.
    E quell’abbazia dev’essere un vero splendore..vista la precisione delle tue indicazioni bisogna proprio che organizzi un viaggio da quelle parti, vengo con Viviana, eh?
    Sarebbe bellissimo :-)
    Baci!

    • Sì, a me piacerebbe tanto fare una specie di “raduno” tutti insieme da qualche parte. Prima o poi vedrai che ci riusciamo :D

  11. Farsi un’idea un po’ “easy” della ricerca di tartufi, funghi, castagne etc. è un passaggio obbligato. Ad esempio, mi è tornato in mente quando da piccolo volevo andare a funghi con mio nonno pensando che fosse facilissimo. Il più delle volte scambiavo le foglie cadute per porcini enormi e quei pochi che trovavo li trovavo perchè ci mettevo il piede sopra :)

    • Eh, non parliamo di funghi. Sono così distratta che non vedevo manco quelli enormi. Per fortuna li notavano i miei compagni di boschi ;)

  12. Scusa ma

    “Sabato invece ho capito che il bosco è anche fatto di rovi, piante che pungono, rami che ti colpiscono in faccia a tua insaputa, insetti, terreno scivoloso”

    AHAHAHAHAH!

  13. Quando [finalmente] ci incontreremo face to face, mi farò autografare da te una qualche parte del corpo. Tutti questi blog tour mi trasmettono l’idea di una star! :D
    Comunque la pizza con l’olio di tartufo è la fine del mondo. Amen. Adesso la voglio.

    • L’olio vero, eh, non quello col gas, mi raccomando :D
      Ps. ti posso fare il disegno dell’orologio sul polso come alle elementari? <3

      • Tutto quello che vuoi! Io non faccio storie quando mi si vuole pastrocchiare! :D
        Effettivamente non ho il metro di paragone tra l’olio vero e quello col gas… hmm..

  14. Sì vabbè ma baciare? Non ci credo chie hai sostituito baciare con mangiare. Chi hai baciato, Cla’? ;) (ti leggo pure da Amsterdam, e scusa se è poco!!!)

    • Lo so, che mi leggeresti pure dalle Galapagos (e io uguale) :*
      Ho dovuto sostituire baciare perché, ahimè, non ho baciato nessuno. Ho incontrato un rospo, ma era femmina, e poi è scappata subito. ;)

  15. bel nome Amandola e a quanto pare il paese se lo merita un nome così

    • Molto. Ma lo sai che non deriva da “amore”, ma da “mandorlo”?
      Adesso ti becchi anche la leggenda ;)
      Allora, si narra che Fillide, figlia del Re di Sparta, si fosse innamorata di Demofonte, partito per la guerra di Troia. Quando le giunse voce che lui non sarebbe più tornato dalla guerra, perché innamorato di un’altra donna, lei vagò per i Monti Sibillini e poi si tolse la vita. E il suo corpo fu trasformato in un mandorlo spoglio e rinsecchito. Demofonte, una volta tornato, non potè fare altro che trovare l’albero e abbraciarne il tronco. Il mandorlo cominciò a germogliare e, da quei germogli, nacque Amandola.
      In perfetto greek tragedy style! ;)

      • Claudiappì, ti voglio ancor più bene quando fai così ;-)

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