Stare

Posted by on Feb 28, 2013 in Me, myself | 27 comments

C’è questa cosa che devo aspettare una buona mezz’ora in aperta campagna, da sola, davanti a un casolare semi abbandonato, dove vengo spesso a fare le prove. Mi giro intorno, voglio fare un po’ di foto, ma la campagna è troppo incolta, e c’è una vecchia vasca piena di materiali edilizi, calcinacci, buste di plastica e altre cose su cui non voglio indagare. Per un attimo ho anche pensato vuoi vedere che adesso mi avvicino e mi accorgo che spunta un dito azzurrognolo, una mano o una testa mozzata, e quindi non mi sono avvicinata.

Do le spalle alla vasca e guardo i riflessi del sole sulla casa. I mattoncini rossicci, il tetto malconcio, la porta di legno grezzo che sembra essere stata appoggiata lì in mancanza di un vero portone. Fotografo quella, la maniglia inchiodata con le viti, la serratura. Il sole illumina tutti gli sfregi del legno, i buchi, le sfilacciature. È bella.
Poi, soddisfatta di aver fermato il tempo e la luce del sole su quella vecchia porta, mi siedo su una panchina sbilenca a smuovere la ghiaietta con le scarpe. Un paio di mosconi mi ronzano intorno, sono enormi, allora è proprio vero che la campagna mette appetito.
I rami degli alberi, tutti rinsecchiti e senza foglie, sbattono per colpa del vento. Secondo me si stanno solo risvegliando, li vedo che scalpitano per attirare l’attenzione, ma ho l’impressione che debbano stare lì a fare quel suono secco ancora per un po’, prima di potersi mettere a frusciare col vento.

Ecco, il vento. A sentirlo da casa, il vento che ulula, un po’ mi fa paura. Quando ero non tanto piccola ma neanche tanto grande, giocavo con mia sorella nel sottoscala, che era fresco come tutti i sottoscala e, nei pomeriggi di controra, quando soffiava un vento caldo e fortissimo, dicevo a mia sorella che fuori non si poteva uscire, che il vento ti portava via e nessuno ti ritrovava più. Lo dicevo a lei perché qualcuno, a sua volta, l’aveva detto a me per spaventarmi. Chissà, magari qualche volta l’avrò anche fatta piangere, ma dovevo esorcizzare le mie paure, metterle addosso a qualcun altro per apparire grande e coraggiosa. Stavolta era toccato a lei.

Però qui non sono a casa, sono in mezzo all’erba, ai tarli, alla ruggine, alle formiche e alle mosche, e c’è un sole caldo e il vento che mi alza la gonna e non mi fa paura, accompagna solo i pensieri mentre scrivo queste righe che sanno di attesa, di tranquillità e flemma.
Penso che dovrei farlo più spesso, stare seduta su una panchina sbilenca e stare e basta, solo stare.

Sta arrivando una macchina. Peccato.

27 Comments

  1. Bella foto

    • Datemi il sole e uno smartphone e vi solleverò il mondo. Ok, non esageriamo :)

      • e la carica alla batteria… ricordatelo sempre :D

  2. Oggi più che mai le tue parole sono come il pennello di un pittore, un pittore bravo di quelli che riescono a farti vedere quello che c’è e anche quello che non si vede.

    • E pensare che non ho mai saputo disegnare e coi pennelli al massimo mi metto il fard. Sarà successo come succede ai non vedenti, che affinano gli altri sensi.
      Grazie, stravagaria <3

  3. Da “giovane” c’erano tanti momenti un cui “stavo”: mentre aspettavo anche io che arrivassero gli altri in sala prove, sui mezzi pubblici, in auto con i miei. Solo che all’epoca non leggevo – quindi non scrivevo – di conseguenza non mi rendevo conto che quei momenti potevano essere impiegati per dare forma a pensieri come il tuo post. Bra’ :^)

    • Gra’ :)
      Ripromettiamoci di stare di più, anche adesso che non siamo più “giovani”.

  4. Chi si accorge dei dettagli. Chi si ferma è una persona profonda. Una persona sensibile. A volte questa sensibilità fa male. Ma in fondo, meglio così. Meglio sensibili che dei soprammobili.

    • Hai ragione.
      Che poi, la cosa bella è quando questa sensibilità riesci a “sentirla” e ad attivarla. Diverse volte mi è capitato di aspettare là fuori, ma mai nessuna poesia ;)

  5. oggi, grazie al tuo post, ho imparato una parola nuova: controra. ho dovuto cercare in rete perché avevo intuito che avesse qualcosa a che fare con un misto tra tempo e attività, ma non ero riuscito a cogliere fino a che punto. poi ho trovato questo http://amicidiletture.blogspot.it/2009/06/la-controra_28.html e ho pensato che controra è una parola bellissima.
    (voglio il tasto laiiiiiiiiiiiike,ufffffaaaaa!!!!)

    • Vero? Anche a me piace tanto (non solo la parola, anche come momento della giornata).
      E comunque, ogni giorno (giuro) guardo se il tasto l’hanno “inventato” anche per i blog che non stanno su wp.com, ma ancora niente :(

  6. Stare è un verbo dinamico, ma se non te ne accorgi diventi uno che sa soltanto correre (in tondo).

    Ailaich.

  7. Il bello è che “stare”, per me che sono profondamente anglofona, vuol dire anche “contemplare”… :)

    • Hai vinto. Ho messo questo titolo proprio per il doppio significato del termine.
      love u <3

  8. Vedi Claudia, quelli che scrivono bene sanno farti vedere ogni cosa con le parole proprio come hai fatto tu adesso.
    Brava, Cla, applausi e abbracci!

    • Addirittura il clapclap!
      Grazie, Miss. Penso sempre sia un mix, tra me che scrivo e voi che riuscite a cogliere :)
      Buon fine settimana :*

  9. Brava Claudia. Brava perché con questo post non solo sei riuscita a descrivere ma sei stata capace di creare con i tempi, le parole giuste, l’incedere elegante quello “stare” che è già una conquista. Anche se c’è vento, è un post che acquieta. (molto bello)

    • Grazie, Sandra.
      C’è sempre bisogno di acquietare, sono contenta di esserci riuscita un pochino :)

      • il mio stare è invece così inquieto….

        • Come si dice? Verrà la quiete dopo la tempesta :*

  10. bella foto e brava tu per ciò che hai scritto

    • Grazie :)

  11. Che poi è la prima cosa che ho fatto appena mi hanno incoronata con l’alloro… :)

    • Ti sei starata, brava :D
      (brava, a prescindere) <3

  12. stare e basta, concordo. trovare quell’immobilità che non è immobilismo, è astrazione dal resto e stare con se stessi, saperla usare, viverla come un istante ricco di fermeto pacato.
    piaciuto, ml

    • Grazie, sono appena stata a gironzolare da te :)

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