Possibilità

Posted by on Ott 2, 2014 in Me, myself | 6 comments

Non sai mai che piega possano prendere le tue giornate. Ti svegli turbata da un incubo che non avresti voluto occupasse le ultime ore del tuo sonno, sorridi alla ragazza indiana che si siede sempre accanto a te, sull’autobus, da quando quella mattina le hai ceduto il posto. È incinta ed è felice di esserlo, si vede. Profuma sempre di talco, e vorresti spudoratamente avvicinarti e annusarla per tutto il tragitto, così da non sentire la puzza di vecchio, di sporco, di deodorante spruzzato su ascelle non lavate, la puzza degli altri.
Infili le chiavi nella porta dell’ufficio, come fai sempre, controlli che sia arrivata una mail che non arriva, aspetti un messaggio che non arriva, ti metti in attesa che la tua giornata inizi davvero, perché lei è sicuro che arriverà, coi sorrisi di circostanza, il continuo annuire, le inevitabili magagne.

Rispondi ai messaggi che invece arrivano, puntuali, da sempre, di amici che si svegliano, che ti danno il buongiorno perché non possono dirtelo dal vivo davanti a un caffè e un cornetto, allora ci pensa Whatsapp.
Ti fai trascinare dagli eventi, dalle telefonate, dai conti, dalle parole che scrivi e che leggi, dalle mancanze, dalle troppe presenze, dalla vita.

Incomprensioni all’ora di pranzo ti chiudono lo stomaco e ti fanno pensare che giornata di merda, nonostante il profumo di talco, nonostante il caffè della macchinetta stranamente venuto bene. E invece no, alla fine. Parlare funziona, spiegarsi funziona, forse è l’unica cosa che davvero funziona. Il vento porta via un po’ di nuvole ed è sempre grigio però almeno non piove, non ancora.

Torni a casa a digiuno, ormai è passata da un pezzo l’ora di pranzo ma tutto sommato stai bene. Leggi un articolo e pensi ecco quello che vorrei fare, ed è un’illuminazione, per quelli come me che non sanno mai quello che cazzo vogliono fare. È una buona notizia. Un nuovo inizio. Si apre la porta, quella di casa, ed è un’altra bella notizia. Un altro nuovo inizio. A tre, sbanchiamo la slot machine.

Mangio un uovo fritto come se fosse il cibo più buono del mondo. Mi sento osservata e un po’ sembro scema da fuori, lo ammetto, sorrido mangiando un uovo fritto. Un uovo fritto. Ma sono fatta così, amo le giornate piene di possibilità, quelle in cui riesci a darle, e riceverle. Ti rimetti in gioco, senti di non averne sprecato neanche un momento.

E oggi tutto ricomincia.

6 Comments

  1. Bello. Anche il ruvido all’inizio, ma con un po’ di talco…

    • Eh, lo spruzzo di dolcezza ci sta :)
      Grazie, Mone.

  2. Goditi questi momenti e conservali da qualche parte, dove puoi tirarli fuori al bisogno. :)

    • Li conservo qui, basterà?

      • Meglio un pezzetto di cuore. Credimi. :)

        • Ti credo :*

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