Never say never

Posted by on Nov 4, 2014 in Me, myself | 5 comments

Dovrei scrivere una mail noiosa, dovrei farlo da circa una settimana. Ma perché scrivere una mail noiosa, quando posso fare centinaia di altre cose, tipo leggere articoli interessanti, messaggiare con amici in pieno momento drama queen, guardare Laeffe o addirittura grigliare melanzane. Pure grigliare melanzane è molto meglio che inviare la mail noiosa che sto rimandando da una settimana, quindi potete solo immaginare.

Griglio e contemporaneamente scrivo per capire fino a quanto in là posso spingermi pure col multitasking. Perché negli ultimi tempi sono successe alcune cose che mi hanno fatto rivalutare quelli che pensavo fossero i miei limiti, avete presente quelle cose di cui sei proprio sicuro sicuro che tu no, giammai. E invece. E invece poi tu sì, eccome. I mai che ci diciamo servono per rassicurarci, per avere almeno l’illusione di conoscerci un po’, di sapere dove possiamo arrivare e dove invece no, dove vogliamo e dove no.

Fino a scoprire, un bel giorno, che sono tutte cazzate. Mai dire mai è diventata la mia citazione preferita, più banale e inflazionata di carpe diem, lo so, ma non mi importa, potrei addirittura farmela tatuare da qualche parte (ma in inglese, perché l’inglese rende tutto più figo).
Epperò, ecco, questa è una faccenda che un po’ mi preoccupa, anche. Pensate a tutte le cose su cui siete categorici e su cui avete posto un MAI pesante quanto un macigno, pensate invece che magari questo MAI ha il peso e la consistenza di una galletta di riso. Ma voi ancora non lo sapete.
E come tutte le cose che ancora non si sanno, anche queste sono meravigliosamente inquietanti.

Non posso escludere, quindi, che nel corso della mia vita possa decidere di buttarmi da un ponte con l’elastico o da un aereo col paracadute, comprare un pappagallo scagazzante o una borsa di Alviero Martini e un paio di Hogan o farmi fare la pedicure dai pesci, rifarmi un giro su un cavallo dopo l’esperienza traumatica del 2006 (non sono caduta, è solo che ho capito che i cavalli mi odiano, quindi non rispondono ai miei ordini e questa cosa mi irrita all’inverosimile). Quindi potrei pure scrivere lunghi necrologi su Facebook o, ancora peggio, continuare a scrivere messaggi sulle bacheche dei defunti (sì, succede). Ehi, potrei tornare ad essere cattolica come lo ero a 12 anni o mettermi a fare la corista in un gruppo neomelodico o in un’orchestrina che suona alle sagre di paese. Potrei mettere la panna nella carbonara o spruzzarmi un profumo scrauso comprato al mercato, con quei nomi che richiamano troppo il profumo che imitano, tipo chessò, T’adoro. O darmi allo scambismo o farmi la liposuzione.
Oppure, ommioddio, potrei anche smetterla di procrastinare.

Non sono pronta.

5 Comments

  1. Er titolo è sbajato. Doveva esse “Nevah say nevah”. Che bostoniana sei, sennò?

    • Hai ragione, me lo faccio tatuare così, a caratteri cubitali :D

  2. Questo post si apre a scenari apocalittici, sappilo. :D

    • E infatti vedi che dopo ‘sto post sono praticamente morta? :D

  3. comprale sì *_* sfottere quelli con le hogan è divertente!

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