Com’è quella storia delle porte e dei portoni.
Nella mia vita mi si sono chiuse poche porte, io ne ho chiuse ancora meno, quindi non so se questa faccenda delle grandi opportunità sia vera o rimani solo con il segno del batacchio stampato in faccia.
Lo scoprirò tra qualche giorno, quando per l’ultima volta, dopo nove anni e otto mesi, infilerò le chiavi nella toppa del mio ufficio e chiuderò definitivamente la porta a vetri che mi separa dalla mia scrivania, la mia poltrona, le mie penne, la mia spillatrice, i miei capelli a terra, le cartelline nei cassetti, i regali orrendi ricevuti dalle colleghe (quelli farò finta di dimenticarmeli. Eh, oh).
La prima volta che ho messo piede nel mio ufficio, avevo 23 anni, non avevo ancora neanche la laurea triennale, mi mancavano gli esami di economia, psicologia della comunicazione e diritto privato. E la tesi. A casa non avevo internet e restavo in ufficio fino a tardi, a volte mi portavo da studiare e, tra una cosa e l’altra, sottolineavo capitoli saltando interi pezzi che per me erano poco importanti ed erano poco importanti perché non li capivo, quindi non potevano esserlo (mi è sempre andata bene).
Nel mio ufficio ho fatto scelte, ho preso decisioni, ho raggiunto degli obiettivi, ho vinto e ho perso, ho voluto bene, ho pianto, mi sono incazzata tantissime volte e, in alcuni periodi, ogni santo giorno. Ho conosciuto persone belle, ma anche terribilmente brutte, altre così così. Ho sopportato stranezze, ho imparato dalle diversità. Ho ascoltato storie, ho raccontato storie, ho imparato ad essere organizzata, autorevole ma non autoritaria (tanto non è nella mia indole), ho mangiato per la prima volta gli scroccafusi e il bostrengo, ho vissuto buona parte di questi ultimi dieci anni.
Tra qualche giorno passerò le consegne a chi siederà alla mia scrivania. Per scelta. Gli spiegherò dove sono le cose, come si fa questo e come si fa quello, gli cederò la routine, le beghe, i clienti impossibili, ma gli trasmetterò anche l’amore e la cura per questo lavoro. Perché quando due si lasciano dopo aver vissuto tanto tempo insieme, a parte le incazzature, a parte un nuovo amore che forse ti aspetta e forse no, a parte tutto, resta il bene e la stima, perché se invece non resta niente (come spesso accade), allora vuol dire che avresti fatto meglio a passare dieci anni in coda allo sportello postale.
Tra qualche giorno non sarò più qui, dicevo, ma forse sarò a casa o in un altro ufficio o alle Fiji (quest’ultima la vedo molto meno probabile), non lo so, la cosa certa è che potrò aprire un nuovo capitolo che, come ogni pagina bianca che si rispetti, verrà riempito di parole nuove. Una volta superato il panico.
Grandeeeee! Nove anni, hai tutta la mia stima, è un tempo lungherrimo! Abbiamo preso la stessa decisione di pagina bianca giusto nello stesso periodo…c’è a teoria secondo cui il 2015 sia l’anno dei cambiamenti e delle pagine nuove, benvenuta nel club :)
Ah, vengo a conoscenza ora di questa teoria. Si spiegherebbero parecchie cose. Un romanissimo DAJE Cla’ ;)
Ma benissimo! Evviva il 2015!
Grazie, ragazze <3
Vabbè, mica sarà un salto nel buio no?
Certo che lo è :)
W i salti nel buio, ogni tanto – quando ci si sente pronti – ci stanno!
Ecco il cambiamento che avevi annunciato. Sembra che sia tu ad andar via, per cui ci deve essere dell’altro, no? Che so, un ufficio a Tonga. Comunque, in bocca al lupo!
Sì, sono io che vado. Per ora, so solo quello che voglio fare e quello che non voglio fare più :)
Crepi!
Daje! Col capello al vento e gli occhi fiduciosi.
Daje, sì. Grazie <3
In culo al lupo! Ah no, aspetta non era così…
Va benissimo lo stesso! ;)
Brava Claudia. Ricordati sempre che sei brava, come me lo ricordo io. Ho molta fiducia nel tuo futuro.
Ora mi commuovo :)
il futuro di una persona bella o è bello anche lui, o è il futuro in un mondo che non ti merita. come vedi ne esci sempre alla grande :)
<3 come al solito.
Tanti sinceri auguri per la prossima esperienza, Claudia. Lo meriti già solo per il coraggio, che ammiro.
Grazie Michele, lo faccio al grido di “o ora o mai più” ;)
Il paragone lavoro/relazione sentimentale: dinamiche, affinità ed epilogo. Se non fossi tua madre e ti leggessi adesso per la prima volta, vorrei un tuo autografo. E non sono tipo da chiedere autografi ;). L’oggi è bello e oggi è già domani. Per te.
Mamma <3
Chissà quante volte ti chiamerò dicendo “chi me l’ha fatto fare!” :)
No, a dire la verità, credo neanche una.
E te lo meriti davvero tu di trovare ciò che cerchi, qualunque cosa sia.
Sei brava, intelligente e piena di talento, e chi ti ferma adesso?
Bacio!
Ah, spero nessuno. Sono carichissima! Grazie mille, Miss :*
In questi 13 anni, dimettermi è stata sempre l’esperienza professionale migliore, per tre volte.
Ti invidio perché non posso farlo più.
Ti invidio perché sei Claudiappi.
Lurkerò in attesa di novità.
In bocca all’otaria! :^)
Spero di poterlo dire anch’io tra un po’ di anni ma, con tutte le persone che tifano per me, non può che andarmi bene :)
Grazie mille e crepi! :*
tanto di cappello.
ml
(belle le parole con cui lo dici)
Grazie Massimo :*
In bocca al lupo per tutto, Claudia. un abbraccio.
Crepi, Sandra :*
Prevedo un futuro luminoso, quello che spetta ai coraggiosi! Brava Claudia e auguri per tutto! :-)
Grazie Sara! Vi aggiorno :)