Posted by Claudiappì on Ago 11, 2016 in Me, myself | 2 comments
Oggi mi hai chiesto cosa mi fa più paura. E io ci ho pensato un po’ su, perché quando penso alle paure mi vengono in mente le malattie e la solitudine e le vespe e quell’incubo ricorrente che faccio, in cui litigo con una persona con la quale da anni non litigo più, ma nel sogno ci litigo e grido con tutta la forza e mi incazzo e piango per il nervoso, tanto che qualche mattina mi sono svegliata stanca e triste e con gli occhi umidi. Ecco, quell’incubo mi fa molta paura e ogni volta spero
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Posted by Claudiappì on Lug 29, 2014 in Me, myself | 4 comments
Mi piacerebbe funzionare come tutti, mi accontenterei di funzionare come molti, invece ho dei meccanismi complicati che ogni giorno cerco di comprendere, perché il libretto delle istruzioni l'ho perso in un'altra vita in cui ero disordinata.
Ma adesso, se pure ce l'avessi, non lo leggerei, lo terrei nel cassetto dove tengo tutti i libretti delle istruzioni che non ho mai letto (in questa vita sono ordinata al limite della maniacalità). Io le istruzioni non le leggo mai, mi piace andare a tentativi
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Posted by Claudiappì on Mar 6, 2013 in Me, myself | 25 comments
Tornano su, tornano sempre su come le cipolle del kebab.
Sono le paure, quelle che metti a tacere sotto quintali di scuse.
Scuse per non fare, non dire, non essere.
Le paure le appallottoli e le butti in un cestino che non svuoti mai. Hai paura persino di fare il gesto di levarle di mezzo definitivamente, di vivere senza. E allora le tieni lì, in attesa di inciamparci di nuovo, di ritrovartele tra i piedi in un giorno qualsiasi, un giorno come questo, di nebbia, di umidità.
Sto diventando troppo
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Posted by Claudiappì on Mag 2, 2012 in Me, myself | 41 comments
Dovevamo fare un lavoro di gruppo. Il compito era creare un manifesto pubblicitario di non ricordo manco più cosa. In palio l'ennesimo voto sul libretto universitario. Eravamo in cinque, tutte ragazze, compagne di corso che non avevo mai visto perché era un esame di quelli a scelta. Io l'avevo scelto perché dopo il sogno di diventare, da grande, una psicologa (del carcere ndr), e passato il tempo del critico gastronomico, quello era il periodo in cui mi ero messa in testa che sarei voluta diventare
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