Cappelli, gelati e puntini [#17]

È tornato l’autunno. Ieri ho lavato i piumoni in una di quelle lavanderie a gettoni con le lavatrici grosse, che fanno tanto film ammericano, dove puntualmente la superfiga incontra l’uomo dei suoi sogni. Non era il mio caso, ovviamente. Nella lavanderia c’eravamo solo io, la roba a mollo e un Novella 2000 lasciato lì da chssà chi. Ah, c’era Alba Parietti in topless, sul giornale intendo, perciò se non volete perdervi lo scoop dell’estate, vi conviene correre in edicola.

Bbene. Ma parliamo di cose belle, piuttosto.

1. Hakio Hirata è famoso in tutto il mondo per i suoi cappelli. Nendo, un artista che io amo particolarmente, gli ha dedicato un’installazione surreale. Una distesa infinita di cappelli bianchi, appesi a varie altezze. Da sotto sembrano tanti piccoli ufo. Non sembrano anche a voi tanti piccoli ufo? Io in un’altra vita voglio essere giapponese.

2. A molti uomini le ballerine non piacciono. Gli uomini preferiscono il tacco, lo sanno tutti. E tu, uomo, non provare a dire il contrario ché nessuno ci crede. Christian Louboutin mette all’asta queste ballerine, tempeshtate di swarovski, per aiutare l’English National Ballett. Sono belle, comode e costano solo 75mila$. Il vostro compagno sarà felice di regalarvele.

3. Tra qualche vita, quando diventerò famosa, comprerò una casa di millemila metri quadri, solo per riempirla di tutte le cose di design che vedo in giro e che poi puntualmente posto qui sopra. Questo è NU-OVO, una specie di involucro biblioteca a forma di uovo. Bellissimo *___*

4. Leonard Solomon è, come dire, un artista? Un musicista? Non lo so, so solo che ogni tanto progetta degli strumenti musicali davvero bizzarrissimi. Adesso è la volta di questa macchina musicale, si chiama (faccio copia/incolla perché è impronunciabile) The Oomphalapompatronium.

5. Sono dei gelati e vengono dalla Russia. Sono stati creati da un’agenzia di comunicazione (ne sanno sempre una più del diavolo) e hanno le facce di Marilyn Monroe, Che Guevara, Super Mario e Dart Vader, ma ci sono anche i più classici Topolino e Paperino. Oltre ad essere belli, secondo me sono anche buoni. Vorrei assaggiare quello di Super Mario alla tequila sunrise, oppure quello di Dart Vader al mirtillo e liquirizia. Gnam!

6. Il sindaco è out, il prete non ne parliamo. Adesso c’è la macchina che sposa la ggente. Si chiama AutoWed Wedding Vending Machine, è rosa, va a monetine. Con un dollaro ti suona la marcetta nuziale, ti dà gli anelli e pure un piccolo certificato personalizzato. Fa molto Las vegas, ed è proprio per questo che ci piace assai.

7. Quando ho visto questo orologio, ho sbarrato gli occhi. Pac Man è, da sempre, il mio videogame preferito. Poi ho visto le altre foto e mi sono accorta che non era l’orologio di Pac Man, ma solo un pacco di orologio. Io triste.

8. Quand’ero piccola, dei giochi enigmistici sapevo fare solo quelli coi puntini. Il gioco dei puntini numerati da unire e quello di annerire solo gli spazi coi puntini. Non sapevo fare i rebus (ma quello neanche adesso, per dire) e neanche i cruciverba (ma ora sì, anche se ogni tanto vado a leggermi le risposte nelle ultime pagine). Tutta ‘sta solfa per dire che per gli amanti dei puntini, come me, qui potete trovare una specie di cartamodello, come quello che ti danno con i giornali di cucito. Si chiama Masterpieces Pattern Sheet e ci sono diverse figure, anche la ragazza col turbante di Vermeer. Applicate ‘sto foglio al muro, inserite i chiodi nei puntini e unite i punti con dello spago. Togliete il foglio et voilà. Capolavoro.

  Vado. Tempo permettendo, stasera vedo Caparezza.