Gomme, occhi e tazzine [#19]

Posted by on Lug 31, 2011 in Eddai | 8 comments

Ieri sera ho fatto il mio primo alcool test. Sono cose che nella vita bisogna provare almeno una volta. Avevo bevuto solo acqua, ma l’associazione ti regalava la t-shirt se il test segnava zero. Mi piacciono le magliette promozionali, ne ho tante e le uso come pigiama, ché di solito le fanno sempre sfalsate di qualche taglia, tipo che la S femminile va benissimo per un uomo di 80 chili.

Sono stata alla festa della birra ed ho bevuto solo acqua, naturale. Un tempo avrei preso il boccale di birra scura doppio malto. Adesso anche la birra più leggera mi risulta pesante. È l’età, è giunto il momento di uscire la sera con uno scialletto ché-se-poi-fa-freddo.

Mi metto gli occhiali da presbite con la catenella e passo all’enunciazione delle cose belle di questa settimana ondweb.

1. La differenza tra me (homo banalus) e un artista è che se a me dici chewingum, mi vengono in mente le Big Babol e quando, da bambina, ne mettevo in bocca una quantità tale da slogarmi la mascella per fare a gara a chi ne riusciva a masticare di più. E stop. Non mi verrebbe mai in mente di usare le gomme da masticare per creare delle sculture, cosa che invece ha fatto Maurizio Savini, artista italiano che ha esposto le sue opere alla Testori UK Gallery di Londra.

MaurizioSavini_1mauriziosavini2  mauriziosavini_gumgator MaurizioSavini_Orso 2. Continuando a parlare di sculture. Eddie Prabandono, un artista indonesiano, ha ricreato la testa di sua figlia, utilizzando ben 25 tonnellate di argilla. La cosa è abbastanza impressionante, considerando che io non riesco a fare neanche un castello di sabbia col secchiello, ma devo smetterla di prendermi come metro di paragone.

prabandono_01 prabandono_02

3. Spesso le valigie sono tristi, tutte uguali, quasi sempre scure. Spesso sono anche brutte. Io ho un trolley viola metallizzato quindi non faccio testo, ma insomma, se guardate nei vostri ripostigli, è così come dico io. Epperò c’è un modo carino per farle diventare, se non belle, almeno simpatiche. Nei negozi Muji si possono trovare gli stickers ojokeesu, occhi da applicare su tutte le borse e le valigie, sì pure se avete quella fatta di cartone e spago. Per ora pare non ci siano ancora nel negozio online, io avevo già cacciato la Visa dal portafogli.

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4. Nei film ammerigani, quando qualcuno apre l’armadietto del bagno, di solito è per prendere flaconcini arancioni contenenti pillole di qualsiasi genere e specie. Le medicine mi hanno sempre affascinato, io sono quella che legge i bugiardini nei minimi dettagli e che ha il cassetto del comodino pieno di scatole e blister. Tengo le medicine nel cassetto perché l’armadietto dei medicinali mi ha da sempre messo una certa ansia, di solito è bianco, magari ha pure una croce rossa sopra ed è subito astanteria. La designer francese, Céline Forestier, ne ha ideato uno che sembra una struttura molecolare, per quelle come me, magari un po’ ipocondriache, ma sempre attente alla forma.

1727-architecture-design-muuuz-web-magazine-celine-forestier-armoire-a-pharmacie-medicament-medication-a-domicile-dnsep-esad-saint-etienne-eric-jourdan-1  5. Si chiama Alice ed è il progetto della designer israeliana Rachel Boxnboim. Servizi da tè creati facendo colare l’argilla liquida in stampi di tessuto. Quando il composto si indurisce, la ceramica non prende solamente la forma dello stampo, ma anche le sue trame. Oggi è il mio non compleanno, qualcuno di buon cuore me le regali!

dezeen_Alice-by-by-Rachel-Boxnboim-2  dezeen_Alice-by-by-Rachel-Boxnboim-10

6. Io non ce l’ho mai avuta la consolle Atari 2600, agli inizi degli anni ‘90 avevo già il mio Amiga con i giochi su floppy disk, però lo considero un pezzo di storia delle consolle di gioco. Anche la Atari lo considera un pezzo di storia, tanto da farne una versione “commemorativa” interamente in oro 24 carati, compreso il joystick. Non la compro solo perché ogni volta che ci voglio giocare devo tirarla fuori dalla cassaforte e mi pesa il culo.

atari-consolle-oro7. Vi avevo parlato, tempo fa, del divano in  feltro di Emanuele Maggini. Anche Hush di Freyja Sewell è una sorta di poltroncina in feltro, quasi un bocciolo. Bella. Voglio stare lì dentro, magari in inverno, quando fuori ci sono i tuoni.

Freyja-Sewell-HUSH-480x277 Crazy-Chair-Comp

8. Vi lascio con delle immagini adatte ad un pubblico adulto. No, niente porno, neanche soft. Si chiama metamorphosis ed è un progetto di Jonathan Ducruix.

Jonathan-Ducruix-Metamorphosis7-580x867 Jonathan-Ducruix-Metamorphosis-580x387 Jonathan-Ducruix-Metamorphosis1-580x387 Jonathan-Ducruix-Metamorphosis5-580x387 Jonathan-Ducruix-Metamorphosis6-580x387

8 Comments

  1. Ma che storia di ideona sti occhi! Mo ci penso e ne stampo 2 per il mio trolley, ma occhialuti come me medesimo.

    • Ma certo! La valigia è lo specchio dell’anima :)

  2. bellissime le immagini metamorphosis :) ma anche le statue chewingum hanno il loro fascino, solo che invogliano (almeno me) alla prova morso

  3. Ahhhhhhh, voglio gli stikers da valigia!!!! Sono quasi commoventi :D

    E considerati fortunata se l’alcol test te lo fa un’associazione, a me lo fa sempre quell’altro tipo di associazione, quello che gira con le strisce rosse sui pantaloni :)

    • Ehm, io sono un po’ raccomandata. C’ho il marito con le strisce rosse sui pantaloni :D

  4. oddio che cose fichissimeee! le sto mettendo tutte sul mio pinterest! (con il tuo sito citato, eh!^^)

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