Fuori dal coro

Posted by on Nov 1, 2011 in Me, myself | 21 comments

Do – re – mi – fa – sol – la – si – dooooooo.

Voce alta. Vai nel gruppo di sinistra.

Do – re – mi – fa – sol – la – si – dooooooo.

Voce bassa. A destra, con gli altri.

E poi è toccato a me, ho cantato la scala come gli altri bambini e una donna con la faccia arcigna mi ha detto di andare a sinistra. Pensavo che avere la voce alta fosse meglio che avere quella bassa, quindi i bambini dell’altro gruppo li guardavo un po’ così, con un certo snobismo, ecco. Quello è stato veramente un bel giorno. Ero felice di essere entrata nel coro della chiesa.

All’epoca, ero ancora una brava bambina che viveva nella grazia del Signore, andavo a messa ogni domenica e mi confessavo e facevo la comunione e allora, partecipare in modo così attivo alla funzione mi pareva una cosa fighissima, tipo che il prete, alla prossima confessione, mi avrebbe dovuto abbonare almeno un paio di avemarie e qualche padrenostro, come minimo.

Poi, un giorno, quella con la faccia arcigna ha detto che le servivano dei solisti, gente che cantasse dei pezzi di canzone fuori dal coro. Io, che di solito cercavo di mimetizzarmi tra le bambine meno appariscenti, tipo quelle non troppo brutte ma manco troppo belle, quelle senza apparecchio e senza maglie sbrilluccicose, ho immaginato questo solista fuori dal coro completamente solo, con i fari puntati addosso, mentre tutt’intorno regnava il silenzio più assoluto, gente muta, organo spento, solo il solista fuori dal coro e l’eco delle sue parole, osservato da tutte quelle madonne,  i santi e i cristincroce.

E quindi, l’arcigna ha detto di alzare la mano se volevamo fare il solista e io col cazzo che l’ho alzata. E invece qualcun altro l’ha alzata e, alla prima messa disponibile, ho capito che il solista era uno che doveva cantare dei pezzi belli di canzoni che avrei voluto cantare io e che tutti gli altri bambini lo invidiavano perché era considerato uno che sapeva cantare più di tutti.

Per me non era uno che sapeva cantare più di tutti, ero molto meglio io, per dire. Il solista era solo uno che aveva avuto il coraggio di alzare la mano.

21 Comments

  1. Bellissima metafora…buona serata!

  2. è bene temere chi si autoproclama solista, e in questi giorni la parola solista mi fa venire in mente Renzi

    • Eh, adesso che l’hai nominato, in effetti… :)

  3. Per me hai fatto bene a non alzare la mano. L’ultima a cui ho visto alzare la mano è diventata suora e adesso è lei l’arcigna della parrocchia che insegna canto.

    • Suora può essere (ho passato un periodo in cui, a dire il vero, ecco…), ma arcigna giammai :P

      • Per me suora è peggio eh. Però io sono rigido su queste cose.

  4. Cla, bello spunto di riflessione.
    Non alzare la mano, non alzare la voce, non alzare lo sguardo.
    Scelte. Poter scegliere, per quanto a volte può essere complesso e creare confusione, è quanto di meglio possiede l’essere umano. Anche perché, ciò che accompagna la scelta, è l’azione.
    E tutto quello che ne consegue, è la vita.
    Questo tuo post è una alzata di mano che per te rappresenta qualcosa di importante e significativo e senza timore di smentita, anche per chi ti legge :)

  5. Suor Claudiappì…

    • Ci sta, Rick. Potrei seriamente farci un pensierino ;)

  6. Eh, è sempre una scommessa essere una voce fuori dal coro.
    Magari allora non avrai alzato la mano, vero…però lo sei diventata la stesso Cla, sei certo una persona fuori dal comune, su questo non ho dubbi …
    Bacio!

    • Non so se sono fuori dal comune, un po’ fuori lo sono di sicuro ;) Grazie Miss :*

  7. A volte ci si sente troppo umili per rischiare.
    Mi è successo tante volte e tutte quelle volte mi sono detta “caspita, la prossima sarà diversa” … e invece!

  8. Quel coraggio manca sempre quando serve. Magari passi mesi a preparare il momento e poi la mano non la alzi. La prossima volta che qualcuno chiederà chi vuole fare qualcosa che tu vuoi immensamente, salta e urla: “io, io, io!”. Baci

    • Grazie, Matteo. Faremo il possibile e vi faremo sapere ;*

  9. fico :/ voglio dire, non fosse che si svolge tutto in chiesa, però fico, ho capito cosa volevi dire :D

    • Sono contenta che hai capito, ma tu capisci sempre, io lo so :)

  10. Azz una carriera stroncata per colpa della arcigna. Ma come ha fatto a non accorgersi di un talento da Xfactor, nel suo coro!!!. Però, anche se tu svicoli, giurerei che la solista scelta fosse la figlia bionda e bellina della mamma catechista delle medie…

    Cmq, Primo: non si dice: “chi vuole fare il solista?”, ma si dice “Claudia devi fare la solista”. Il coro è da sempre una tirannide ammantata di democrazia. Il coraggioso esibizionista stonato è il pericolo numero uno di ogni direttore di coro. Roba da evitare come la peste.

    Secondo: Sentire in cuffia Marilyn Manson, mentre la arcigna insegnava il Gloria, non ha aiutato. Come al solito la ragazza è dotata ma non si applicava e non aveva voglia di studiare.

    Terzo: Sembra che dopo una certa gavetta come vocalist, tu sia riuscita ad arrivare là dove volano le aquile: Certo cantare la Mannoia con la base che viaggia a metà del tempo giusto è un po’ come lanciarsi in un assolo sul “Camminerò camminerò sulla tua strada Signor”, tuttavia sono soddisfazioni.

    Nell’insieme però … ballerina, cantante, attrice di paese, scrittrice, Clà, sei una giovine donna dal multiforme ingegno. Assumi qualche sostanza stupefacente o sei stupefacente così al naturale?

    • Lei mi stupisce, Sig. Mokassino, sa più cose di me di quante ne sappia io.
      Niente stupefacenti, il segreto è fare tutto abbastanza così così ;)

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