L’argomento è spinoso, un cactus di quelli che, se li vuoi trapiantare a mani nude, aspettati di riempirti le dita di aghetti minuscoli che dovrai toglierti con la pinzetta per le sopracciglia.
Per molta gente, la vita è fatta di tappe. Le tappe non le decidi tu, magari puoi deciderne solo alcune, ma la maggior parte sono tappe preimpostate. Sono così e basta, non puoi farci niente, ti devi adeguare. Questa è la gente che ti chiama la domenica e ti chiede cosa mangi e tu dici ho fatto colazione alle undici, mangerò una mozzarella che è scaduta ieri e questa gente grida allo scandalo, ché la domenica si mangia il sugo e la lasagna, anche se stai da sola a casa, anche se la sera prima hai fatto le due, la domenica si fanno i pranzi della domenica e quindi, per questa gente qui, io avrei dovuto svegliarmi alle nove e preparare il ragù e fare gli strati di pasta (che sarebbe stato meglio se l’avessi fatta proprio io, la pasta, ma va bene anche quella comprata, in extremis) e poi avrei dovuto infornare la teglia e intanto passare lo straccio e pulire lo specchio del bagno ché c’è un piccolo alone, proprio lì nell’angolo in basso a destra, perché poi se viene a trovarti qualcuno a cui scappa la pipì, non sta bene che ci sia quell’alone sullo specchio del bagno, in basso a destra.
Questa gente vive a tappe e tramanda tappe, da secoli. La scuola dell’obbligo, la laurea, il lavoro sicuro, il fidanzamento, il matrimonio, la casa di proprietà, i figli, la stescionvegon, la pensione, la cappella al cimitero con le vetrate colorate e i vasi di marmo vuoti e i lumini ancora spenti e, infine, la poltrona massaggiante e l’attesa.
La gente che tramanda le tappe è sicura di fare il tuo bene quindi, se ti perdi troppo in chiacchiere durante il fidanzamento, ecco che ti riporta all’ordine, ti dice non è il caso di sposarsi? Eh? Eh? Allora? Eh? Quando? Quindi? Dove? Dai, è ora! E tu dopo un po’ ti sposi, perché lo vuoi tu, mica perché ti scade la tappa. E però pensi adesso per un po’ sto tranquilla e invece c’è la tappa successiva che incombe. Una famiglia di due persone non è una famiglia, anche se c’hai i gatti non è una famiglia. Se prendessi anche un cane? No, non è una famiglia.
La gente che tramanda le tappe ti lascia per un po’ in pace, ma it’s a trap! Ti scruta per capire se ci arrivi da sola, alla tappa successiva. Quando capisce che non ci arrivi, comincia a spingerti da dietro, ti punzecchia col dito. I figli. I figli, ché poi quando li vuoi non arrivano, ché poi la natura si ribella, ché noi siamo vecchi e vogliamo i nipoti, ché a quarant’anni poi non ce la fai a stargli dietro. Ma non ti piacerebbe un piccolo [nomedimaritocoldiminutivo] che ti gattona per casa? Eh? Eh? Allora? Eh? Quando? Quindi?
E quindi niente, vado a mangiare la mozzarella scaduta ieri.
Ciao zia, ciao papà, ciao gente che tramandi le tappe, ci sentiamo domenica prossima.
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- “Dopo la laurea in filosofia cosa vuoi fare? L’insegnante, no?” « Rosee prospettive fumè - [...] con la costante paura di fallire. Nulla è mai obbligato, niente è mai univoco (lo diceva già Clà qualche tempo…
E’ vero. E’ capitato anche a me che mi inculcassero l’immagine della vita come se fosse una staffetta, una corsa continua per concludere un percorso. Ma che palle tutti sti schemi, che poi, chi li ha decisi?? Perchè? Vado a mangiarmi un uovo fritto.
L’uovo fritto dopo i cannelloni, spero, è domenica! :D
Brava, anche perchè poi la mozzarella, scaduta ieri, potrebbe pure rimanerci male, son permalose quelle lì, sai com’è!
E tu lascia parlare, lascia parlare sempre chi vuole insegnarti a vivere senza magari aver a sua volta imparato.
Un bacio, saggia Cla, resta così, sempre ricca di personalità ;-)
Ma infatti, Miss, lascio parlare e lascio correre :)
Bacio a te!
Pensavo parlassi dei suoceri.
Comunque l’alone va immediatamente rimosso altrimenti si espande, diventa creatura mostruosa, un baubai che di notte potrebbe fagocitarti (mica si accontenta di una mozzarella, lui) il terribile Alone in the dark.
Era baubau (baubai non fa paura).
Parlo di un sacco di parenti e amici e anche dei suoceri, sì :)
Per gli aloni io uso sempre il pretrattante, poi ficco tutto in lavatrice et voilà. Mo ci provo :)
Siamo gente del sud…che ci vuoi fare?
Eh, ma mi sa che la gente che tramanda le tappe sta dappertutto, esce dalle fottute pareti (cit.) ;)
Tesò, sono le 14,30 di una domenica di gennaio e sto mangiando un’insalata. Tappa
n°zero spaccato! Chè quando seguivo la staffetta, mi volevano tutti bene e poi mi è saltato nella mente di bruciarne qualcuna e poi più d’una per vedere se il bene continuava. Continua continua. Quello di chi il bene te lo vuole a prescindere. Comunque. Una piccola Clà o un piccolo Sabato che ti scribacchia le pareti di casa e ti sorride a bocca sdentata e ti ciuccia il lenzuolino. Che meraviglia! Un figlio però non è una tappa. O una toppa. Una scadenza, ché se ne hanno sempre troppe. Mangia pure la tua mozzarella scaduta e considera che bruciare le PROPRIE tappe non è sinonimo di cosa buona. E se a cinquanta si può cambiare vita, a quaranta si possono rincorrere gli aquiloni. Un bacio alla mia bimba grande.
Mi piace ‘sta cosa di rincorrere gli aquiloni, non lo faccio da secoli. Domani mi compro un aquilone.
Grazie, mà.
Uh quant’è vero. Se ti vuoi proprio divertire però, devi saltare qualche tappa, tipo fare figli senza sposarti, oppure farli crescere senza battesimarli, allora lì sì che ne vedi davvero delle belle.
Ti sono vicino,
Aub.
Aub, mamma mia che hai tirato fuori. Il battesimo. Come minimo scoppieranno le crociate. Stay Tuned! :)
Penso che la maggior parte dei miei complessi psichici dipenda dal fatto che qui non c’è “trippa per tappe”,io ci provo ogni tanto ma proprio non mi riesce: non sono ancora laureata,non sono sposata,non ho una casa,non ho un lavoro nè un marito,nè dei figli;ho un “fidanzato” alla Germania che mi mette le corna… anche questa è una tappa,se hai il fidanzato fuori(non di testa ma in senso fisico) inderogabilmente “si diverte” molto in tua assenza…. non ho la stescionvegon e per giunta scaduta la patente..in compenso sono felice :D
E’ sacrosanto che i fidanzati alla Germania possano divertirsi, ma anche le fidanzate in Italia possono, l’amore libero è più bello :)
E si può essere felici, e pure tanto, pure senza tappe, appunto. Che poi uno fa sempre in tempo a raggiungerle quando e se gli pare.
si le fidanzate si divertono un sacco a prendere a bastonate i fidanzati e a ballare danza kunduro sul cadavere dei loro gioielli di famiglia se solo pensano di potersi”divertire”;e a correre poi dal fioraio a comprare un bel bouquet di crisantemi e corone d’aglio da regalare alle vecchie zie Cassandre auguratrici di disgrazie…cmq oggi è domenica e io ho mangiato il sugo di carne perchè a 28/29 anni c’ho ancora mamma che mi prepara da mangiare e almeno questa tappa l’abbiamo raggiunta :p
Ti voglio un po’ più bene ogni post che scrivi :D
Io forse ho cominciato presto a battagliare e forse i miei ci hanno un po’ rinunciato. Del resto sono i primi a sapere che la vita non è mai come te la immagini a priori. La vita viene come viene. E se ti fossilizzi sulle tappe e poi non si incastrano come vorresti? E signora mia…
Grazie, Chiarè :)
Il fatto che i tuoi ci abbiano rinunciato è una grande cosa, almeno sarai libera di far venire la vita come viene.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Ma non ti piacerebbe un piccolo [nomedimaritocoldiminutivo] che ti gattona per casa?
questa è nella top three delle frasi che detesto di più. E mi fa pure un po’ schifo.
Un po’ l’ho aggiunto perché sono in fase democratica tollerante…
Anche a me, immagino sempre un bimbo rosa con la faccia di mio marito, con la barba e tutto il resto :D
Fino a 26 anni ho mangiato tutte le domeniche risotto giallo allo zafferano. Poi per 10 anni la domenica si mangiava di tutto eccetto il risotto. Oggi, (quasi) tutte le domeniche mangio risotto giallo. E lo cucino io.
Di contro devo ancora appendere lo specchio nel bagno rosa. E sono solo 8 anni che lo devo fare. Credo che lo appenderò quando mi renderò conto di doverne pulire gli aloni.
Comunque : La scuola dell’obbligo: celo. La laurea: celo Il lavoro sicuro: celo. Il fidanzamento: celo. Il matrimonio: celo. La casa di proprietà: celo. I figli: celo. La stescionvegon: celo. La pensione: manca. La cappella al cimitero: manca. Azz, la poltrona massaggiante shiatsu l’ho comprata per Natale.
Detta così mi sembra che il traguardo finale sia un po’ troppo vicino.
Eppure mi sembra ieri quando mia suocera mi disse che era giunta l’ora di avere in giro un piccolo Moka gattonante e io le passai l’agenda chiedendole di segnare i giorni e la posizione da tenere…
Guarda caso questo avvenne una domenica davanti ad un piatto di Vincisgrassi.
Io non passerò nessuna agenda, neanche di fronte a un piatto di ravioli fatti in casa, no no e poi no.
Ps. i vincisgrassi, dici? Ti sei unito ad un’autoctona di questi luoghi, mi sa :)
Veramente quando ho passato l’agenda alla suocera, chiedendole di segnare le date in cui avrei dovuto fare trombing e di quale posizione del kamasutra avrei dovuto tenere per provvedere a darle l’agognato Mokino gattonaro, la suocera non l’ha presa proprio bene.
A casa, poi, ‘Dolcemetà’, la signora Moka, ha tirato fuori degli epiteti sul mio conto che non avevo mai sentito sulle sue dolci labbra.
Strano che da quel momento la suocera non abbia piu’ chiesto niente sulle sorti del nipotino. Mi sembrava ci tenesse così tanto.
Ps: Sì, Dolcemetà è marchigiana doc. E quando inizia a discutere a voce alta, in fermano stretto, con lo zio contadino è un vero spettacolo.
Grande Claudia… mi piace quello che hai scritto.
Sono una persona estremamente organizzata ma in quanto a tappe… confondo spesso le cose.
In quanto a confusione ti seguo a ruota, ti dico solo che è più di un anno che sono sposata e ancora non convivo.
(ok, per motivi di lavoro, ma tant’è) :D
Ma fa te… davvero??
Sì, e per di più, la storia tra me e mio marito è stata sempre una storia con almeno 500 km in mezzo :D
Per un attimo ho temuto in una svolta da eroina mistica alla Giovanna d’Arco.
Ma poi ho letto tutto e metto questo scritto tra i miei preferiti (e sai quanto sono pignolo).
Grazie Simone,
non sono il tipo che si immola per la causa, non per questa, almeno ;)
Bacio.
che fastidio arrivare così sempre per ultimo a commentare è_é
A me quella gente lì fa sentire abbastanza sbagliato :( secondo il loro schema sono un disastro :D
Avanti con calma!
la prossima volta che scrivo un post ti avviso prima di pubblicarlo, così arrivi per primo :D
Comunque sì, avanti con calma, coi tempi e i modi nostri, oh.
A parte il diploma… (fischietto fischietto fischietto)
Estica**i!
“Nella vita, tutto ha una prima volta”, non una tappa. E’ molto più appropriato, direi, trattandosi di vita.
Un bacio.
Già, direi anch’io, Dorotea.
Bacio
Sei il mio idolo :) E hai appena descritto mia madre!
ahahah Sarè, meno male che con la mia me la sono scampata, almeno lei mi è capitata bene :)
Pensa che mia madre l’altro ieri mi ha proposto di andare a fare il tronista a uomine e donni, pur di farmi fidansare. :):):)
uomini e donni è un refuso? :D
Comunque potresti provarci, però nelle puntate dove ci sono le vecchiette arzille, quelli sì che sono buoni partiti ;)
Ma cierto es un refuso voluto:):):) Sììì vado a corteggiare la cubista:)
Questa delle tappe, e della gente che ti fiata sul collo continuamente, è una tematica che sento molto e che m’ispira anche una non troppo sottile violenza, che non scatenerò con te – stai tranquilla dolcissima Claudia – ma col prossimo che mi romperà i coXXXoni che mi devo laureare. -.-”
Che io lo so, mica no. Ma cosa pensano, che sia felice così? Oddio, mi metto a piangere? Direi di no. :D
Direi proprio di no, Mattè :D
e suvvia! Una piccola claudiappina… siamo tutti qui ad aspettarla. Gli altri non lo dicono ma io sì :-)