Estemporaneo

Posted by on Giu 20, 2012 in Me, myself | 37 comments

Sto aspettando che si asciughino i pavimenti. Non posso andare in camera da letto, non posso andare in bagno e neanche in cucina. Le uniche stanze in cui posso andare perché già asciutte sono questa, dove ho il mac, e il ripostiglio.
Forse avrei fatto meglio ad andare nel ripostiglio. Sapete, sto aspettando con trepidazione il momento in cui aprirò le ante dell’armadietto e mi cadrà tutto addosso, gli strofinacci, i detersivi, le scarpe, tutto. A dire il vero, ho scatole di scarpe ammassate anche dietro la porta della camera, lo dico solo a voi, nessuno lo sa, tanto non si vedono dal soggiorno, non si vedono neanche se entri in camera, perché sono dietro la porta, e perché mai uno dovrebbe andare a guardarmi dietro la porta. Per lo stesso motivo, ho anche l’asse da stiro infilato tra l’armadio e il muro e lo stendino dietro l’armadio della cameretta. La mia casa nasconde un sacco di tesori.

Sono andata a controllare, è ancora tutto bagnato.

Dicevo delle scarpe, sono mesi che vado al centro commerciale prendendo di tutto, anche quelle cose che puntualmente dimentichi, chessò, le pile. Che poi le pile dovresti vederle, stanno vicino alla cassa, stanno lì apposta, dannazione, e invece te le dimentichi. Però ultimamente mi ricordo tutto, pure le pile, ma la scarpiera mai, ce l’ho anche scritto sulla lista, ma la salto ogni volta a piè pari. Non so, il mio inconscio riterrà che sia meglio vivere come gli accampati piuttosto che mettere tutto in ordine, oppure troverà divertente il fatto che ogni tanto in casa si litighi per questa maledetta scarpiera. Ti sei dimenticato di nuovo di comprare la scarpiera. – Ma ce l’avevi scritto tu.Sì, ma potevi ricordarmelo.Devo pensare sempre a tutto io.Questa casa non è un albergo.
Ok, l’ultima frase non è stata ancora pronunciata, aspetto di dirla ad un mio ipotetico figlio quando avrà compiuto non so, quindici anni? Quand’è che si comincia a dire questa frase ai figli? Non credo di volerlo sapere, non credo neanche di volerci pensare, adesso.

Adesso penso solo che ho la casa che profuma di Pronto e Mastrolindo e cavolo. Ho cucinato il cavolo per stasera, però poi mi sono pentita e volevo rimediare, ma non sono riuscita a rimediare del tutto. Forse spruzzo anche un po’ di deodorante al muschio bianco, tanto uno più uno meno, al massimo muoio intossicata. Comunque, mentre pulivo il cavolo, mi sono accorta che il cavolo è l’unica verdura che mi piace pulire, perché basta che gli tagli i gambi e poi i piccoli cavoli si separano quasi da soli. Poi questi mazzetti di cavolo che si sbollentano nell’acqua sono davvero carini, avevo anche fatto una foto dei cavoletti nell’acqua e la volevo postare su Instagram chiamandola, data l’ora, “cavoli a merenda”, ma poi ci ho ripensato.

Invece odio pulire l’insalata, perché l’insalata spesso è piena di quei moscerini neri infimi, che s’infilano dappertutto nei risvolti delle foglie e tu non li vedi e a me fanno schifo e allora io l’insalata la lavo foglia per foglia, ma davvero, una ad una, ci manca poco che mi metta a lavarla col detersivo dei piatti. Quindi se uno mi dice che ha fatto un piatto veloce, s’è mangiato l’insalata, a me viene sempre in mente che la mia insalata non è per niente un piatto veloce, farei prima a cucinare l’arrosto o i cannelloni, per dire. Infatti non la mangio quasi mai, ma neanche l’arrosto e i cannelloni mangio quasi mai.

Forse avrei fatto meglio a starmene nel ripostiglio a sistemare scaffali.
Sono andata a controllare. Si è asciugato tutto.
Vado a leggere un libro sul divano.

37 Comments

  1. 1. compra la verduta già lavata e mangiata e digerita come facciamo noi di città
    2. il cavolo a merenda era geniale e ti avrebbe fruttato chissà quanti laic
    3. la scarpiera è la tomba dell’amore

    • 1. ma lo sai che quella roba nelle buste si dice che abbia un sacco di batteri? :) però io la compro uguale, come voi di città
      2. sono campionessa di occasioni perse
      3. per questo credo che non la compreremo mai.

      • Batteri o non batteri, io apro la confezione, ci ficco dentro un po’ di olio e sale, agito e poi la mangio davanti alla tv come fossero patatatine in busta: pace dei sensi.

  2. il caldo fa male è…

    • Ma sai, fa anche bene, i pavimenti si asciugano in un battibaleno.

  3. Però il cavolo a merenda… ci stava, ci stava. E poi dovresti vedere cosa c’è tra l’armadio e il muro della mia camera da letto. E ti garantisco che non è così nascosto questo pertugio!

    • Ok, quando verrò a trovarti, andrò dritta dritta a guardare lì :D

  4. tu dovresti fare un corso da piastrellista. Così impareresti a non restare imprigionata dal tuo stesso lavoro. Ma forse no: bello così.

    • Sarebbe bello. Ogni volta, al posto di lavare i pavimenti, cambio proprio le piastrelle e, dato che ci sto, pure il parquet. Fiquo.

      • Non devi fare l’esame pratico. Solo la teoria: quella che ti permette di capire la geometria del percorso per finire il lavoro senza che esso ti intrappoli :-P

  5. L’insalata è estremamente impegnativa, Cla, hai ragione…c’è sempre quella nelle buste, non è che sappia di molto però, eh! Il mio piatto preferito in estate è prosciutto e melone, rapido pure quello…ma dopo questo post ho rivalutato il cavolfiore :-) !
    Riguardo alle scarpe…uh, ti capisco! E io la scarpiera ce l’ho, però non è che sia tanto ordinata ehm, no no!
    E comunque a me piace che tu lavi i pavimenti, se poi ti escono questi post nell’attesa che asciughi! Smack!

    • Miss, proprio ieri parlavamo di prosciutto e melone, che a me a dire il vero non è che faccia proprio impazzire l’abbinamento, ma tutto pur di non cucinare con questo caldo ;)

  6. L’insalata, a me, fa solennemente paura.
    E’ che in casa prepara da mangiare mia mamma, e con lei come vanno certe cose è meglio non saperlo. Imparare a convivere con i propri virus. Imparare a volere loro bene: meglio abituarsi, nell’eventualità.

  7. amica non ci siamo. proprio no. non è che puoi passare lo straccio e poi sproloquiare come una zia. fai come me: ti compri una boccia di vodka e qualcuna di succo di frutta. poi quando torni da lavoro le mischi.
    enjoy!!!

    • Meno male che ti sei fermata a zia, se mi avessi visto, avresti detto nonna. Comunque il tuo è un ottimo consiglio e lo seguirò d’ora in poi.
      “Marito, passa tu lo straccio, ché io c’ho la pressione bassa e ho bisogno di rimanere stesa a sorseggiare una bibita fresca”.

  8. Anch’io impiego delle ore a preparare l’insalata! La lavo foglia per foglia, e se malauguratamente ho voglia di insalata mista è la fine: ci sono altri ingredienti da lavare e tagliare! Ma quale veloce, la verità è che l’insalata si mangia quando uno ha tempo (e voglia) di prepararla.
    Io la scarpiera ce l’ho ma non la uso. Ovvio.

  9. A 15 anni la fatidica frase suonerebbe perfino retorica. Se ad un figlio 15enne dici con gravità “Questa casa non è un albergo! ” rischi che quello ti guardi stralunato, si guardi attorno e magari risponda: “No, magari lo fosse!”: Ed a quel punto rischi l’intervento dei servizi sociali e del telefono blu. No quella frase può essere formulata solo a 10 anni del pargolo per sperare di sortire almeno un effetto drammatico, più tardi rischi solo il grottesco ….

    • Quando avrò un figlio, credo che parlerò solo per frasi prese dai film, almeno ride (tanto mi sa che per come stanno messe le cose adesso, l’effetto è ugualmente quello)

  10. LOL non si dice più questa casa non è un albergo… per lo meno io non lo dico alle due pesti che mi girano per casa (24 e 22). Io dico “finché ti campo io si fa in questo modo”. Vale per i tatuaggi, per i rientri alle 7 non preannunciati, per i ritardi, ecc ecc ecc. Disponibile a fornire ripetizioni per quando avrai un Claudiappì jr adolescente (si me regge ‘a pompa fino a quell’età… :D :D)

    • Che padre severo. I tatuaggi sì, dai. Faglieli fare. Io sto dalla parte delle pesti :D
      E comunque le ripetizioni le accetto volentieri, eh.

  11. Cla, adoro il tuo modo di scrivere!

  12. Questa casa non è un albergo io lo dico alla mia gatta.

    Non hai mai pensato di lavare l’insalata in lavatrice? O nella lavastoviglie?

  13. “Quand’è che si comincia a dire questa frase ai figli?”

    Quando hanno sui 4 anni.

    • Tu ne sai. Come fai. Ti ammiro assai.
      [un componimento poetico]

  14. La cosa bella di molti tuoi post (compreso questo) è che si sa dove si parte ma non dove si arrivi. Ci si perde con piacere nelle tue stanze, Claudia, perché hanno un’anima sbarazzina e un po’ surreale. Gli stanzini sono incasinati per destinazione d’uso. (Altrimenti la casa come fa a essere a posto?) Fregatene! :-)

    • Ma grazie, cara!
      E comunque credo proprio che seguirò il tuo consiglio :)

  15. Troppo lavoro di pulizia e poco cazzeggio sul social-net :-). Ti consiglio di vedere un paio di puntate di ‘Sepolti in casa’. Potresti avere l’illuminazione finale. Perchè quell’inconscio ordinatino e perfettino ‘Devo pensare sempre a tutto io’ potrebbe avere un non so che di irritante :-)

    • Oddio, ho dovuto guglare perché “sepolti in casa” non l’avevo mai sentito nominare. Farò quella fine, lo so.
      E per quanto riguarda il cazzeggio sui social, ce n’è fin troppo, credimi ;*

  16. mi hai fatto venire in mente due cose: la prima è che i miei nonni, io ero piccolo, avevano una donna di servizio, lei era grassa, in una grande casa. E questa era una brava donna, ma non molto sveglia, ed era enorme e quando lavava i pavimenti alla fine rimaneva sull’unica piastrella asciutta al centro della stanza con la ramazza in mano, e doveva aspettare che asciugasse tutto. E la seconda non me la ricordo più :D

    • Quando ti ricordi anche la seconda, dimmela, ché la prima mi ha fatto ridere assai :D

  17. Leggendo le prime righe, ho temuto che volessi partecipare a Sepolti vivi, su Real Time. Quelli che non riescono a privarsi di niente, fino all’estremo. Poi ho letto che la tua casetta profumava di Mastrolindo, e mi sono tranquillizzato. :)

    • Sì, certo è che se poi guardi sotto i letti e dentro al garage… :D

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