Casette, confessioni e manine [#48]

Posted by on Set 9, 2012 in Eddai | 34 comments

Allora, prima di tutto evitate docce troppo calde e preferite l’acqua tiepida, poi spalmatevi chili di crema idratante in ogni dove, anche sotto le ascelle, se necessario, poi…ah, ma questo non è il post dove spiego come mantenere più a lungo l’abbronzatura una volta finite le vacanze? Ah, io non scrivo post di Beauty&Wellness, dite? Ok, torno a fare quello che mi riesce meglio.

A settembre, insieme agli esami, il Vivin C e i gambaletti, torna a grande richiesta di qualcuno anche la mia rubrichetta della domenica! Vamos.

1. Agli svedesi piace molto cimentarsi nel montaggio delle cose, l’abbiamo capito con Ikea, ce lo ribadisce l’architetto Jonas Wagell (svedese pure lui), con la sua Mini House, una casa di 15 mq che ti arriva per posta e te la monti in 48h. In Svezia sono anche fortunati, possono piantare piccoli prefabbricati ovunque, senza bisogno di particolari permessi, però la struttura è molto ben fatta. In queste casette (che possono arrivare anche a 70 mq) puoi viverci d’estate e d’inverno, inserendo moduli aggiuntivi per cucina, bagno, riscaldamento ed elettricità. Io la metterei in un posto sperduto, che conosco solo io, dove ci sono un sacco di alberi e ombra e silenzio e ci andrei almeno un paio d’ore al giorno, da sola. Di notte no, torno a casa, che c’ho paura.

minihouse2 minihouse9 2. Ecco, lì, proprio su quella verandina, ci vedrei perfettamente un paio di Gravity Stool, sgabelli realizzati da Jólan Van der Wiel con materiali plastici creati appositamente per sfruttare la cooperazione tra campi magnetici e forza di gravità. Oh, che paroloni, sembra  complicatissimo e invece, guardando il video, si scopre che no. E, ovviamente, ogni pezzo è un pezzo unico.

Gravity03

 

3. Ci sono anche progetti che sfruttano altri tipi di principi naturali, ad esempio quello di Sprout: la matita col semino. Ai designer di democratech occorrono 25mila dollari per iniziare a produrre queste matite che, quando saranno diventate troppo piccole per essere utilizzate, potranno essere piantate nel terreno e, nel giro di una settimana, ne nascerà una piantina. Io adoro scrivere con la matita, fargli la punta finissima, usarla fino allo stremo, e adoro l’idea che tutto quello che possa uscire da una matita non siano solo disegni o scritte, ma anche cose vive e profumose e buone, tipo le foglie di basilico o i pomodorini o i ravanelli.

a9cbc664ab83df40a11959c829dc2fa8_large c17e282d0001e01b414d944c73fe6978_large 4. Lo ammetto, l’idea di far crescere una piantina dal seme mi terrorizza, il mio pollice è di un colore che non si avvicina nemmeno lontanamente al verde, ma mai quanto mi spaventa tagliare le fette di una torta. Quando posso, cerco sempre di demandare. Mi vengono storte, alcune enormi, altre sottili, riesco a far venire fuori fette rettangolari da torte rotonde, che qualcun altro ci si deve mettere d’impegno, proprio. E insomma, il designer indiano Chetan Sorab potrebbe davvero essermi d’aiuto, se solo producesse l’Happy Cut. È un dispositivo che, una volta messo al centro della torta e impostate le dimensioni e il numero di fette da tagliare, fa tutto da solo coi raggi laser. Lo tengo d’occhio.

happy-cut-cake-marker 5. Ecco, magari per il progetto artistico di Candy Chang avrei confessato qualcosa di più forte, invece della mia incapacità nel tagliare le torte e far vivere semi, ma mi sarebbe piaciuto davvero far parte di una delle oltre 1500 Confessioni anonime raccolte e appese ai muri della galleria P3 Studio nel bel mezzo della Strip di Las Vegas. Una dice “I still love her. 2 girlfriends and 5 years later…”. Bellissimo.

Confessions_2Confessions_7Confessions_8   6. E se mi fossi imbattuta in una delle manine di bronzo di Maria Whalley, forse sarebbe stata una di quelle cose che ti svoltano la giornata. Magari sarei stata per un po’ lì a guardarla con gli ooooh e uuuuh di rito, l’avrei fotografata e messa su Instagram. Le manine offrono sempre qualcosa, un messaggio, un fiorellino, piccole cose che possono essere raccolte dai passanti e sostituite con altro, qualsiasi oggettino uno si trovi in tasca. Sono state installate in molti luoghi pubblici e di passaggio a Wellington, in Nuova Zelanda. Un momento di bellezza e gentilezza anonima che spezza la banalità del quotidiano.

hands02

 

7. Invece questa applicazione per iPhone e iPad col quotidiano si fonde. Si chiama Chameleon Clock ed è un orologio che si mimetizza con l’ambiente, sfruttando la fotocamera del dispositivo. L’idea è bella, l’orologio fa scena, anche se dai commenti pare sia ancora molto migliorabile. Aspetto che il camaleonte si posi pure sui dispositivi Android. Vediamo.

chameleon-clock img_14651 8. Fugu è uno short-film d’animazione che parla di un pesce e di una cucina e finisce con NOOOOOOOOOO! Almeno, il mio è finito così, non so il vostro.

 

9. Per chi non lo sapesse, Macerata è la mia città. Non ci sono nata, ma mi ha adottata e io ho adottato lei. Dicono che, nonostante sia una sede universitaria, sia anche una città morta e piena di anziani. Lo dicevo anch’io, e infatti per qualche anno l’ho odiata, poi ho cominciato a guardarla come l’ha vista David Kong (più o meno, lui ne ha fatto un ritratto bellissimo) ed è scoppiato l’amore.

 

Ps. saranno mesi impegnativi e non riuscirò a rubrichettare ogni domenica, non strappatevi i capelli, ché tra un po’ arriva il mese delle castagne e vi serviranno.

Buon inizio settimana a tutti!

34 Comments

  1. ah! che bello! io ero tra quelli che aspettavano la rubrichetta! daje!

  2. Uh mi mancava la rubrica! La cosa delle confessioni è bellissima :) però le manine le ho trovate inquietanti!

    • Davvero? Strano come una stessa cosa può apparire così diversa a seconda di chi la guarda…

  3. il ritorno della rubrichetta solo qualche ora prima del mio compleanno… Clà, così mi vizi!! :) scappo a cercare l’happy cut x domani sera…

  4. yeppa! uelcambec, rubrichett! biutiful es iusual! :lol: :lol: :lol:

  5. Bentornata rubrichettappì. Non ho capito però se la piantina di matite poi dà frutti che sono matite, come l’albero dei denari di Pinocchio, e se sì se posso differenziare i colori dei frutti in un’unica piantina o no.

    • Quella è la matita 2.0, questa è ancora la versione beta.
      Stei tiun! :)

  6. io la casetta me la pianterei in giardino ma qui serve un permesso anche per piantare un palo. E non posso neppure piantarla in casa perché le stanze sono piccole. Uhm…quasi quasi butto giù tutto, spiano per bene e poi me la compero

    • Sarebbe un’idea. Io tra un po’ devo mettermi a cercare casa, quasi quasi…

  7. non si può che prendere appunti dalla signorappì.

    • “Non sono una signora” (cit.)
      :D
      (grazie, Mau)

  8. Sgabelli e matita-semino mi hanno lasciato proprio :O

  9. “A settembre, insieme agli esami, il Vivin C e i gambaletti” ahahah! Che bello che sono tornate le rubrichette! Questa è bellissima, non so cosa preferire – anzi lo so, mi sono innamorata della matita che cresce!

    • Ormai un pochino ho imparato a conoscerti e, quando ho visto quella matita, ho immaginato che ti sarebbe piaciuta tanto! :*

      • Davvero? Allora per certi versi mi conosci meglio di quanto io conosca me stessa…

  10. Se avessi pubblicato questo articolo un anno fa avrei evitato di ristrutturare casa….. è troppo bella quella di jonas wagell… lo cerco e mi cimento in una permuta. Baci Mariele

  11. Quanto mi è mancata la rubrichetta di Claudiappì! Che gioia ritrovarla oggi! :D
    (Lo so che te l’ho chiesta molteplici volte, ora la smetto.)
    Chiaramente voglio la casa costruibile a mano. Tipo adesso, immediatamente, subito, or ora.
    Però la farei costruire a qualcun altro, perché io non sono proprio bravissima nei lavori manuali, soprattutto quelli che terminano con persone che poi vivono dentro alla cosa costruita da me.
    Magari andrei a piazzare la mia casetta accanto ad una di quelle manine, di modo da riempirla di cose buone, semplici, belle e “pure” almeno una volta al giorno.
    Diventerei “la matta che vive in una casetta minuscola e regala momenti tascabili”, sarebbe bello.

    • Sì, che bellezza!
      Comunque lo ammetto, anch’io dovrei farmi aiutare, l’unica cosa che ho costruito in vita mia è stata la cuccia dei gatti, manco coi lego ero brava :)

  12. Bello il mozzicone di matita da piantare! Le tue rubrichette sono sempre ricche di sorpresine piacevoli :)

  13. Uh, ma perché non mi è arrivato l’avviso di questo post :-( ? Roba da matti, Cla…stavo per perdermi una rubrichetta con i fiocchi!
    E ho una cosa da dire e mi ripeterò: voglio quella matita, voglio quella matita, voglio quella matita :-)
    Bacione Cla!

    • ;)
      Mi sembrava strano che ancora non passassi a trovarmi.
      Miss Fletcher è una garanzia <3
      Un bacio :*

      • Haha…e figurati se non passo a trovarti, ma Claaaa..è questo coso che va a citrato di sodio :-)
        Bacio!!!!

  14. awn <3 che meraviglia! ( il video di macerata non sono riuscita a vederlo.. ma provvederò a cercarlo a breve )
    La manina è la cosa più bella del mondo. Voglio roma tappezzata di quei cosi!
    Poi. Il corto di fugu non mi è piaciuto ._. povero fugu non può finire così!!
    E' credo d'esser rimasta 5 minuti abbondanti a cercare di capire che macchinario inventasse il tipo degli sgabelli.
    che bello poterti rileggere! =)

    • Oh, ma grazie!
      Strano che tu non riesca a vedere il video di Macerata, vabbè vorrà dire che ci dovrai venire di persona :D

  15. Devo dire che questa rubrica è un condensato particolarmente super. Hai tenuto il meglio in caldo per tanto tempo?
    Quelle sedie magneti gravitazionali… Cioè… Oddio!
    (l’animazione del pesce in chiusura, troppa amarezza però. Sappilo.)

    • (eh, lo so, sarà che i pesci non mi fanno tanta tenerezza e allora l’amarezza mi è passata subito) ;)

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