Please

Posted by on Feb 13, 2013 in Me, myself | 36 comments

Non ricordo quale sia stata la prima parola inglese che ho imparato.
Forse cats. Avevo il Sapientino English, quello con le schede e la penna parlante. Premevo la penna sull’immagine del gatto e diceva cat – plurale cats. E cats suonava troppo simile a caz per non scoppiare a ridere. Infatti io ridevo, non ho preso mai troppo sul serio lo studio delle lingue, ahimè.
Ma forse ho imparato a dire hello prima di tutto il resto, anche prima di caz, non lo so. So per certo che please è la parola che ho pronunciato più volte in assoluto senza sapere cosa significasse, solo intuendone il senso.
L’ho sentita per la prima volta uscire dalla bocca di una bambina bielorussa.
All’inizio degli anni ’90, nel mio paese, un sacco di famiglie ospitavano bambini provenienti dalla Russia, arrivavano più o meno tutti insieme ed era una cosa bella, anche se durava solo poche settimane. Io non avevo mai visto una bambina russa, non sapevo come fosse, come parlasse. Non sapevo cosa aspettarmi. Mi avevano detto che le bambine russe sono bionde e magre e allora quando ho visto Veronika ho pensato che c’era stato un errore, però ero felice lo stesso. Veronika era bruna e più alta di me, lei sembrava già una piccola donna, io ero piccola e basta.

Non ricordo niente di quello che facevamo, se giocavamo con le Barbie, in che lingua parlavamo (ma presumo la mia). Ricordo solo una cassetta con quella che doveva essere la Laura Pausini russa, messa su a tutto volume una mattina d’agosto, le risate con mamma a far finta che ci piacesse perché piaceva a lei e ce l’aveva presentata come una grande artista.
Ricordo che al parco acquatico, dove ci portavano sempre, io dopo la terza volta non volevo più andare sugli scivoli, perché ho avuto sempre questo brutto viziaccio di stufarmi presto delle cose, ma Veronika invece no, lei voleva andarci e andarci e andarci e allora mi pregava e mi diceva please e io, a mia volta, le dicevo please no, e così, ad libitum, ma poi vinceva lei e tornavamo a casa sfinite e ustionate.

Ho pensato spesso a lei, in questi anni. Quando sei bambino non capisci che devi tenere i contatti, in qualche modo, per non perderti. Ti saluti, magari piangi un po’ perché sai che non vi rivedrete domani, ma poi torni alle tue cose, alle penne parlanti, e piano piano dimentichi. E passano gli anni e va a finire che non ti rivedi più. Fino a quando non ti imbatti in una foto su Facebook, una foto vecchia, sgranata, un po’ seppia. E gli occhi ti diventano enormi e anche un po’ lucidi perché lei è lì, in mezzo alla sua famiglia italiana, che sorride nel giorno del suo compleanno. E leggi Veronika e dici oddio, è proprio lei. Cos’era, il ’94? Non ti interessa. Sbirci le foto, quelle di adesso, fatte con tutti i crismi, e vedi che è diventata una donna ed è bella più di come te la ricordavi.

“Secondo me non ti ricordi chi sono”.
“Ricordo molto bene, Claudia. Come stai?”

Meglio di un minuto fa.

36 Comments

  1. A volte i social network aprono finestre inaspettate…non perdetevi di vista:)

    • No, infatti, per niente al mondo :)
      Comunque sarò fortunata io, ma a me i social hanno sempre aperto un sacco di finestroni, a parte farmi ritrovare persone che avevo perso di vista, anche conoscerne di nuove e interessanti.

  2. Quando i social network davvero servono a qualcosa… bellissima storia mi hai fatto emoscionare… :*

    • Ila, che poi servono pure a conoscere persone straordinarie (ogni riferimento a te non è puramente casuale) ;)

  3. Veronika!!! Ma come ci era arrivata nella nostra vita? Attraverso chi o cosa? Comincio ad avere una svaporatezza che non mi fa mettere a fuoco :(
    Il tuo inglese sì, me lo ricordo, era sapientino limited, ma vuoi mettere che sapevi l’italiano? No, perché la lingua ufficiale che ti circondava era il pugliese lesinaro :)
    Dai, racconta di Veronika.

    • Ma come fai a non ricordarti? Meno male che ci sono io, qua, con la memoria storica :D

      • Eh! Troppa roba da ricordare. Scartavetrando però ho trovato i tasselli, ma senza la memoria storica, dove vado? ;)

  4. Questo post è perfetto.

    • Adesso arrosso.

  5. :)

    • :)

  6. Cara Claudia la tua storia su di me è molto bella. Ricordo sempre quello estate a Lesina e non dimenticare te, Sara, Leonardo e altri bambini. Grazie per te che anche tu tutto questo tempo non dimenticare me. mio ilaliano come e inglese non troppo bello )) perche io ragazza russa)) Grazie e penso che non adesso fra tempo possiamo essere amici.

  7. NOI adesso fra tempo possiamo essere amici.

    • <3 Grazie di aver risposto anche qui.

  8. Meraviglia!!

    • Grazie, losengriol :)

  9. a parte che arrivare qui e vedere il commento di veronica in persona è davvero, ma davvero, bello;
    a parte che personalmente sono faccialibro-renitente e quindi non ricado nella categoria di persone dei possibili reincontri dopo anni tramite “ricerca profilo”;
    a parte che le occasioni in cui, senza social network appunto, può capitare di reincontrare qualcuno perso di vista anni prima a cui eri davvero, ma davvero, legato da un affetto profondo sono davvero, ma davvero, rarissime;
    ecco, a parte tutto questo, le rarissime volte, che forse nell’arco di una vita si contano su una mano, in cui questo succede, vis-a-vis, ecco: quello è un istante di una bellezza inenarrabile, che solo a trovarsi esattamente sospesi in mezzo a quell’incontro di occhi e poterne assorbire tutta l’energia, lo stupore, l’intensità, l’affetto si potrebbe capire.
    che bello.
    (però mannaggia, ‘sto plugin “like” che manca è un dispetto, uff)

    • A parte che a voi, renitenti di feisbuc, non vi capirò mai :D Però vero, quando succede e succede dal vivo, è una specie di magia senza trucco.
      (adesso pago dei programmatori per fare il plugin, effettivamente è un’ingiustizia).

  10. A me “please” fa sempre venire in mente il video di Rutelli che parla inglese per promuovere l’Italia. Magari faglielo vedere.

    • Per carità, adesso che l’ho ritrovata vuoi che cancelli il mio contatto definitivamente? Meglio non rischiare :)

  11. Quasi quasi ti suggerisco di etichettare questo post come “Not Safe For Work”… L’ho letto in pausa pranzo ed andare di là a prendere il caffè con i lucciconi non è stato bello, no no no. Ma grazie ;-)

    • Ma grazie a te, zuben :)

  12. Che dolcezza, Cla.
    Bello che vi siate ritrovate in questa maniera, la vita regala anche queste splendide felicità.
    Un bacetto!

    • Vero? Ho passato una giornata intera con gli occhi così *__*
      Bacetto a te, Miss!

  13. Un post nel tuo stile, Claudia. Dove il passato non diventa nostalgia annichilente ma spinta per qualcosa di nuovo. Però anch’io sono una sentimentale e nel finale mi sono un po’ commossa :-) ( contenta di averti ritrovata. Perché mica avevo capito cosa stavi combinando di preciso, ma soprattutto, spero di aver fatto le mosse giuste per essere avvisata di ogni tua mossa scritta :-)).

    • Sandra, onorata dell’impegno che ci hai dedicato ;)

      Comunque grazie, sei sempre tanto tanto gentile.

  14. Bellissimo post.
    Ha ragione ammennicolidipensiero: qui ci vuole il “like” :)

    • Grazie, eklektike :*

  15. Che bel post, claudina!

    • Grazie, cara :*

  16. Oh, leggo solo ora che c’è anche il commento di Veronika, commozione doppia :)

  17. Bello bello, molto bello.

    Si polemizza sulla privacy, sull’invadenza, sulle pubblicità mirate.

    Ma Facebook io trovo che sia una gran cosa. E questa tua bella storia illustra proprio bene il perché. ;)

    • Grazie, Maurizio.
      Io tendo sempre a prendere tutto ciò che c’è di buono da ogni mezzo, e quindi anche da Facebook :)

  18. è capitato anche a me…”la mia Veronika” però è croata!

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