Di pioggia e fichi (e susine acerbe)

Posted by on Ago 27, 2013 in Me, myself | 22 comments

Pensavo che la mia stagione preferita fosse la primavera, e invece no, è questa via di mezzo tra l’estate e l’autunno, quando fuori piove e tuona e tu stai sotto le lenzuola a leggere, che ti fa un po’ freddino anche se sei ancora abbronzata e calda di sole preso fino al giorno prima.
Riponi la canotta nel cassetto, insieme alle altre canotte, e prendi una t-shirt e appena l’hai messa stai meglio, e capisci che non è più tempo di canotte.

Non mi mette tristezza, questa pioggia, non è come quella invernale, lunga, fitta, una delle tante. È la pioggia nuova, quella che porta via qualcosa e fa venire qualcos’altro. Non può mai mettermi tristezza, questa pioggia, perché ho passato un’estate piena, intensa, felice. Avete mai visto un vecchio che è triste di essere vecchio, quando nella sua vita ha fatto tanto, visto tanto, vissuto tanto? Tipo, questa estate ho passato molti momenti belli, ma uno particolare che forse è scemo, ma secondo me non tanto, è stato quando ho scoperto, in Provenza, che quelli che da lontano mi parevano fiori enormi e rossi in mezzo alle fronde degli alberi, non erano altro che fichi maturati e spalancati, ce n’erano un sacco, così spalancati che parevano bocche, bocche di piante carnivore.
Mi sono avvicinata e “ooooh ma sono fichi!”
Io ce l’avevo l’albero di fichi in cortile, quando ero piccola, avevo anche l’albero di susine gialle. I fichi non mi sono mai piaciuti perché non puoi mangiarli acerbi, più diventano mollicci, più sono buoni e a me la frutta molliccia non piace. Infatti mangiavo le susine acerbe, me le coglievano con la scala e io ne mangiavo in quantità industriali. Anche adesso mangio solo frutta acerba, solo che nessuno me la coglie più con la scala.

Sono uscita fuori tema, come sempre, cosa c’entra la pioggia con i fichi e le susine. La pioggia invece c’entra col passaggio. Si abbandona il sollazzo, si torna al lavoro. Si mettono via le zeppe di corda e si tirano fuori gli stivaletti mezza stagione. Ma forse è presto, sto correndo troppo, io che non corro mai. È solo che ho fretta di sapere quello che succede dopo, mi sono resa conto che fuori sembra che non cambi niente e invece cambia tutto, dentro, ogni giorno, continuamente. E allora sono curiosa, ogni tanto cerco anche gli spoiler, ma non ditelo a nessuno.

È quasi ora di cena, qualcuno dei miei vicini ha fritto, forse il pollo, forse patate. Non ho molta fame, ho solo tanta voglia di guardarmi un film, magari horror, magari a letto, con le birre sul comodino e una ciotolina di mais tostato in mano. Il mais tostato è il male, ve lo dico.

Fuori ha smesso di piovere, chissà se ricomincia.
Dovrebbe.

22 Comments

  1. hai descritto bene il mio pomeriggio milanese solo senza fichi: sono sceso in infradito, ho preso un libro di Terzani e sentivo un pò freddo.Poi si è messo a piovere con il sole mentre io leggevo e guardavo dalla finestra.Bello.

    • Ottima scelta anche il libro di Terzani, qualsiasi esso sia ;)

  2. è quell’aspettativa di un settembre che porti qualcosa di nuovo. ce l’abbiamo tutti, tutti gli anni. solo che poi a gennaio ci rendiamo conto che aspettavamo qualcosa che non è venuto, una novità che smascherandosi si è rivelata per quello che era: il solito autunno. non era meglio un’estate infinita?

    • Sei matta? Se guardi bene, a gennaio saranno arrivate altre cose, magari non quelle che volevi, ma altre. E’ bello lo stesso :)

      Questo ottimismo mi passerà presto, lo so, ma adesso me lo godo :D

  3. Eh, qui la pioggia si sta limintando – ma iniziano a cadere le foglie -, strano.
    Ma fammi tacere. Che, a queste altezze, quando inizia la pioggia non smette prima di luglio.

    • Eppure, come dire, secondo me anche la pioggia lì è bellissima.

  4. Che bello rileggerti in pezzi come questo. Brava brava brava. L’inizio è da incorniciare.

    • Ooooh adesso divento rossa (non solo di capelli) :)
      Grazie, grazie, grazie.
      I miei post nascono dagli inizi e poi vanno dove gli pare, quasi sempre ;)

  5. No ma io ce la posso fare a pubblicarti i pezzetti di libri. ce la posso fare. Sappi che se ti fischiano le orecchie sono io. E sappi pure che ho letto il post ma mannaggia hanno messo il time in office…1,2,3 …cadoooooooooo
    Si sono esaurita e sono al giorno nr.2 di lavoro. oddio!

    • Pepe! Su, puoi farcela, a lavoro e con gli incipit :D
      Io ancora non torno in ufficio, ma sto già un po’ esaurita di mio ;)

  6. Davvero mangi le susine acerbe?

    • Ehm, anche i limoni.

  7. La bellezza di questo post! Bentortata Cla, i fichi a me piacciono tanto, facciamo che prendiamo due scalette e io l’appoggio a quell’albero lì mentre tu ti dedichi alle susine acerbe?
    Bacio!

    • Massì, intanto ci raccontiamo le storie ;)
      Grazie Miss :*

  8. Qui da me ancora non piove. Nonostante a me piaccia tanto quando mi costringe a casa (bellooooo!!!! :)), spero che stavolta aspetti ancora un po’ visto che la prima settimana di settembre sono in ferie e magari in quella settimana dirò arrivederci al mare :) Quest’anno, a differenza dell’anno scorso, me lo sono proprio goduto. Ma come te, anche io voglio vedere cosa porterà di nuovo la pioggia dell’autunno :) Dopo il 9 settembre però ;)

    • Ok, mi impegnerò nella danza del tempo bello :)
      (questi sono i momenti migliori per andare al mare, goditeli e buone ferie!)
      :*

  9. il mais tostato è cugino di Lucifero

    • Ben detto.
      Anche i maledetti ceci tostati. Tutta la roba tostata è stata creata dal dimonio.

      • che non fa solo le pentole come credono tutti, ma cucina pure

  10. No, no, aspetta… via di mezzo che? Siamo ancora in piena estate!

    • La mia ormai è finita. Sigh.

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