Quando è una tua scelta, qualsiasi cosa va bene, anche mettersi in pigiama alle sette di sera e sorseggiare un infuso al ginseng mentre si buttano giù due parole perché non si ha voglia di fare altro, forse neanche di scrivere, ma per dormire è presto, tanto che pure mia nonna mi guarderebbe storto, se ancora fosse qui per potermi guardare.
Quando è una tua scelta, va bene tutto.
Solo che io stamattina ho spalancato la finestra della camera per far entrare aria nuova sulle lenzuola e il piumone e i cuscini e c’era una luce arancione sul palazzo di fronte e sono rimasta lì per un po’ a guardarla, solo pochi minuti, guardavo l’arancio sulle piante della signora coi gatti, sul terrazzo di quelli a fianco, che un giorno gli è volato via il gazebo, sulle persiane chiuse di quella che si mette sempre il rossetto sbavato. E ho detto che no, io questo sole lo voglio guardare in faccia, non solo spiaccicato su muri non miei. Allora sono andata di là e l’ho visto, sulla vallata. Era un sole di quelli che accentua i colori, i verdi più verdi, i marroni più marroni, i beige più beige.
Io, sapete, tutte le mattine, quasi tutte, mi sveglio serena. Oserei quasi dire felice, se non avessi troppa paura di dirlo ma, insomma, mi sveglio bene perché sono convinta che ogni giornata possa riservarti qualcosa di meraviglioso se solo sai riconoscerlo. E puoi riconoscerlo solo se non hai il grugno. Questa mattina c’era un sole di quelli che accentua i colori, anche i colori di dentro, e io ero già rossa di mio e quindi ancora più rossa.
Sulla scrivania dell’ufficio mi hanno attaccato tre post-it con le freccette a indicare il cassetto, nel cassetto c’era un pacchettino con un paio di orecchini a stellina. Il caffè della macchinetta era buono, il telefono ha squillato solo una volta ed era qualcuno che mi augurava buone feste prima della chiusura. Tutto filava e si incastrava alla perfezione, senza intoppi. Come accade spesso, ma oggi di più.
Poi non so cosa sia successo o forse sì, lo so. Poi mi sono resa conto che da questa giornata mi aspettavo di più, che era bella ma non bastava, che avrei dovuto, forse, ecco, boh, magari, se. Che avrebbe meritato ancora altro, una giornata con un sole così. E invece io non le ho dato altro, non l’ho alimentata come avrei dovuto.
Ce l’avevate il Tamagotchi? Io lo curavo tantissimo appena nato, gli davo da mangiare, lo lavavo, lo facevo giocare, poi me lo scordavo su una mensola insieme ai dizionari e alle cornici con le foto delle recite scolastiche. E quello, giustamente, deperiva. Lo ritrovavo tramortito e un po’ ci rimanevo male, ma lo lasciavo lì a morire fino a quando rinasceva uovo. Oppure lo resettavo e ripartivo da capo.
Così adesso ci rimango male quando curo le giornate all’inizio e poi le lascio andare, soprattutto quando sono giornate che potrebbero diventare galline dalle uova d’oro, di cioccolata, normali, quello che è. E quindi mi ritrovo in pigiama alle sette di sera a bere infusi e mi dico che poi non è che sia stata proprio una mia scelta. Io avrei scelto altro, magari, se non mi fossi scordata di vivere.
E l’arancione se ne va, mica ti aspetta.
Dov’è il tasto reset. Domani torno uovo e a ‘sto giro ci sto più attenta.
solo due cose: 1. come si fa a non volerti bene 2. il letto “Io, sapete, tutte le mattine, quasi tutte, mi sveglio sirena”. Non aggiungo altro.
Ahaha però sai che, a pensarci bene, mi piacerebbe svegliarmi sirena. Stanotte mi concentro e domani ti dico ;)
Per il punto 1, beh, grazie :*
tra le varie associazioni di idee che solitamente evochi, mi hai ricordato il “dianagochi”. se scorri questo testo lo trovi… http://www.fantascienza.com/delos/delos29/stocast.html
Ahahah grazie, il “dianagotchi” mi era sfuggito! ;)
Eh sì, ha ragione Plus, come si fa a non volerti bene.
E anche se le giornate non vanno sempre dritte e ti serve il tasto reset, ogni mattina di svegli serena…e che meraviglia Cla!
Un bacione!
Non so da dove mi esce cotanta saggezza :D
Un bacio a te, Miss.
E’ bellissimo tutto questo. E’ bellissimo anche perché non descrive il tuo passato ma il mio futuro.
E pensa, so fare anche i tarocchi!
Grazie, Simone. Come sempre <3
Mi hai fatto pensare a una poesia di Prevert che invitava un operaio a godere la giornata di sole e a non regalarla al padrone!
ml
Uh *_*
Quel pezzo di sole non era lì per caso. Era lì perché sapeva che qualcuno lo avrebbe notato. Non tutti ne sono capaci. Chi ci riesce ha il dono della bellezza.
Vorrei averlo sempre e conservarlo per i momenti no. Ma mi accontento anche così :)
Grazie, Topper.
Uffff mi perdo un sacco di post… però poi recupero eh.
Sai qual è il tasto reset? Quello della lampada del comodino. :)
E quel giudice che bercia sul suo scranno, ogni tanto, solo ogni tanto, sfilagli il martello dalle mani e daglielo in testa, così si azzitta. ;)
Lo farò, Max. Per quest’anno ho un sacco di aspettative :)
Pure io mi perdo tutto, ma poi ci rimettiamo in carreggiata come sempre.
Un grosso augurio e un abbraccio forte ♥
Che poi fa un gran bene riconoscere a se stessi che anche quando non scegliamo, compiamo una scelta. Stasera ti voglio bene assai.
Anche oggi?
Io anche oggi :)
Certo che sì, anche oggi! E anche domani! :) E pure pure dopodomani e così via… :D
Che strano trovare anche qui un reset, anche se lo intendiamo in modo diverso, tu vai a giornate io a vite intere. Non che sia facile, ma ci si prova e pensandoci bene il vero reset va fatto sulle motivazioni a cambiare e non sui risultati. Un sorriso a te!
Adesso vado a leggere il tuo, che ce l’ho lì che mi aspetta “keep unread” ;)