Senza capo né coda

Posted by on Dic 21, 2018 in Me, myself | 17 comments

Come ogni anno, ho rinnovato il dominio anche se qui non ci scrivo più. Dopo averlo fatto però ho digitato l’indirizzo di questo blog e ho letto qualcosa qua e là, pezzi di post, qualche incipit, qualche finale, per ricordarmi di com’ero, è come quando vai a trovare tua nonna che tiene le foto tue sulla credenza: la recita delle elementari vestita da babbo natale, la comunione coi capelli cotonati e i fiocchetti sul vestito, la corona d’alloro in testa nel giorno della laurea; non solo quando stai per morire, ma anche quando vai da tua nonna ti passa tutta la vita davanti.

Quindi è per questo che rinnovo il dominio, invece di utilizzare quei soldi per un abitino in pura viscosa altamente infiammabile su Zalando, per ricordarmi che riesco a scrivere post più lunghi di due righe, che a volte esprimo pensieri di senso compiuto, e perché amo rileggermi e trovarmi sempre senza capo né coda. Spero di arrivare alla fine dei miei giorni senza aver trovato il capo e la coda, mai, nemmeno per un momento.

Anche quest’anno è andato così, a casaccio, proprio come piace a me. Credo di avere una soft skill (come dicono quelli a cui piace parlare mezzo italiano mezzo inglese), quella di non programmare niente e di andare a sensazione, a intuito, vado avanti senza sapere bene cosa sto facendo, dove arriverò, fino a quando non ci arrivo ed è tutto perfetto e non so come ho fatto. Forse ho solo molto culo, ma non credo sia una qualità da mettere sul cv, o almeno non così. Servirebbe una di quelle parole che racchiudono concetti complessi, tipo Koi no yokan che, in giapponese, esprime il concetto di incontrare qualcuno e sapere che è la persona giusta per te e che vi innamorerete e sarà per sempre. Vi è mai capitato? Non di avere culo, questa cosa giapponese. A me sì, dovreste provare.

Ma niente è per sempre, non ve lo devo dire io, e quest’anno ho detto due volte addio, a malincuore in entrambi i casi. Ma io agli addii non ho mai creduto, credo piuttosto che le cose si trasformano infinite volte, se lo vogliamo e siamo capaci di dare forme diverse alle cose a cui teniamo. È un po’ come il pongo, se non lo lasci seccare.

Non è ancora tempo di augurarvi cose per il prossimo anno, ma se dovessi augurarvi qualcosa, sarebbe quella di avere sempre la voglia di non far finire le cose a cui tenete, di non far seccare il pongo.

17 Comments

  1. <3

    • ❤️

  2. Mi sei mancata <3

    • Mi sono accorta mentre scrivevo che un po’ mi manca scrivere ❤️

  3. Claudiappì, come te non c’è nessuna e leggerti è sempre una gioia! Auguri!

    • Grazie 😍❤️

    • (E tantissimi auguri anche a te!)

  4. Non far seccare il pongo.
    Mi piace.

    • :)

  5. Ritorniamo a scrivere?

    • Eh, chi lo sa. Però mi piacerebbe :)

    • Non so se ho cose da dire, forse no :)

  6. Vedo che non sei mancata solo a me. 💕 Ora non smettere più, se no si secca il pongo del blog. :*

    • Secondo me ho già rismesso. È stata un’incursione veloce 😅 Grazie pic ❤️

  7. A volte mi piace rileggere le cose di quando mi chiamavo con il nome del mio cane. Sono passati parecchi anni e Baskerville è ancora viva mentre il blog l’ho chiuso in un cassetto segreto.
    Ma è come dici tu. Sì lascia andare a caso perché tanto quello che è davvero importante forse si trasforma ma non andrà mai via

  8. Vediamo di non fare troppo i difficili e di tornare a scrivere. Prima tu, dai. Ma fallo eh! Che ti curo!

    • Se aspetti me, stiamo freschi. Però qualcosa si muove, leggo qua e là, chissà se questo è l’anno della rinascita per molti.

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