Le storie d’amore dovrebbero morire come le rockstar, nel pieno del loro successo, dopo anni di eccessi, frenesie e sregolatezza. Dovrebbero essere invidiate, acclamate, dovrebbero scandalizzare, girare il mondo, gridare al mondo, farsi sentire.
Farsi ballare, saltare, cantare.
Le storie d’amore dovrebbero far venire voglia di baciarsi, a guardarle, essere contagiose come gli sbadigli, ma degli sbadigli non avere nient’altro.
Dovrebbero bruciare, non come fuochi di paglia, piuttosto come incendi che pure gli idranti fanno fatica a spegnere. Le senti le sirene? Sono per noi, ma è tempo sprecato.
Eppoi a un certo punto basta, dovrebbero morire d’overdose, perché più di così non si può fare. Lasciamo perdere il giro di boa, facciamoci ritrovare nudi su un letto e felici di aver fatto tutto quello che avremmo potuto, che avremmo voluto.
Sfatti, felicemente morti.
Oppure continuiamo a bruciare e a ballare e a saltare, fino a quando non ci reggono più le gambe e le braccia e tutto il corpo, ma soprattutto dopo che il corpo ha ceduto, continuiamo a baciarci e a far venire voglia di baciarsi.
Continuiamo a sfornare dischi come figli di neocatecumenali.
Le storie d’amore dovrebbero morire come le rockstar o durare per sempre.
Come i miti.
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- alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 30.06.15 | alcuni aneddoti dal mio futuro - […] Claudiappì, “Come le rockstar”: Eppoi a un certo punto basta, dovrebbero morire d’overdose, perché più di così non si…
“Farsi ballare, saltare, cantare”. Sei un mito :)
l’hai detto in modo stupendo, e ti do pure ragione. ma il condizionale che usi la dice lunga, di fatto occorre troppo coraggio, bisognerebbe essere nati eroi.
ml
Non conosco altre storie d’amore che possano definirsi tali, sono completamente d’accordo.