Faccio cose, vedo niente

Posted by on Mar 28, 2012 in Me, myself | 26 comments

A me non succede mai, io quando faccio, vedo pure. A volte mi succede persino il contrario, che faccio niente e vedo cose. Perché ci sono cose che accadono così, di loro spontanea volontà, senza chiederti neanche il permesso, e poi però sento la gente che fa di tutto, che si rotola per terra in preda ad attacchi di isteria e urla fino allo sfinimento, ma niente, n o n a c c a d e n i e n t e. Certo, poi c’è anche la versione faccio niente, vedo niente, che dovrebbe essere la cosa più ovvia e infatti questo sì, mi succede.

[Ora che ho storpiato per bene la citazione di Nanni Moretti più abusata della storia delle citazioni di Nanni Moretti, posso anche passare a spiegare quello che intendo, perché lo so che non ci avete capito una mazza, anche se mi dite che non è vero, perché siete gentili.]

Ordunque, mi sono accorta (alla soglia dei trent’anni, ma questo è solo un dettaglio) che ci sono cose che mi risultano facili e portano risultati immediati. È come se davvero la Somatoline funzionasse, tipo che ve la spalmate la sera prima e il giorno dopo avete il sedere liscio e gli addominali scolpiti. Anzi no, mi risultano facili come se la mattina dopo vi svegliaste interamente uguali ai modelli sulla confezione, senza peli, senza brufoli, senza occhiaie e vi è sparita pure la gobba sul naso. Facili così. E queste sono le cose che riguardano le persone che mi vogliono bene e alle quali io voglio bene. Ma anche le altre persone, quelle che volerle bene è più complicato; mi sono accorta di entrare facilmente nelle grazie delle persone difficili e che le persone difficili entrano facilmente nelle mie. Forse dovevo fare l’addestratrice di pitbull, ho sbagliato tutto. Ma cosa diavolo dico, c’è il muratore del palazzo di fronte che fischietta da ore un motivetto strano e mi distrae (questo è l’alibi per tutto ciò che ho scritto e che scriverò in questo post).

No, volevo dire che i rapporti interpersonali mi risultano estremamente facili, ecco. Forse perché agisco senza freni e senza strategie, come quando gioco a poker. Io quando gioco a poker con gli amici vinco sempre. Ok, la motivazione più logica potrebbe essere che i miei amici sono delle schiappe, a giocare a poker, ma io ho la motivazione filosofica, e cioè che io a poker vinco perché gioco così come mi viene, a sensazioni, un po’ alla cazzo di cane, anche, senza stare lì a pensare a questa mossa e a quell’altra e se io faccio così, poi quello fa cosà. E niente, vinco, così. L’ultima volta cinquanta euro, mica arachidi.

Poi però ci sono altre cose su cui mi perdo, tipo ci sono cose che proprio non mi riescono, ma non è che le faccio e non mi riescono, è che proprio non mi riesce di farle. Spesso non ci provo neanche. Sono cose che non rientrano nella sfera delle relazioni, cose in cui c’entro solo io e il rapporto di io con me, gli altri sono tagliati fuori, ecco perché sono così cessa.
Il loop è praticamente così: questa situazione non mi sta bene – vorrei cambiarla, ma non ce la faccio – non ce la faccio perché non faccio niente per – questa situazione non mi sta bene. E così all’infinito, da mesi. Ok, da anni.

Ora, la soluzione potrebbe essere prendere i 50 euro, aggiungerne altri 50 e darglieli ad un bravo analista, che mi faccia accomodare sulla sua poltrona in pelle e mi faccia sviscerare tutte le mie turbe mentali oppure uscire sul balcone e gridare al muratore del palazzo di fronte di smetterla col suo maledetto motivetto fischiettato, promettendogli in cambio i soldi, che glieli pinzo con la molletta dei panni e glieli lancio, giuro che lo faccio, eh, state a vedere.

26 Comments

  1. Non c’ho capito quasi niente, a parte la faccenda del muratore menestrello… ma sei lo stesso adorabile! ;)

    • Ahahah Fab! Questo è uno di quei post che avrei dovuto cestinare :D

  2. io mi metto sotto nel caso i soldi con la molletta cadono giù

    • Cosa molto probabile, dato che ho una mira del cavolo ;)

  3. Per una birra a settimana… ti ascolto io.
    Per un altra birra a te offerta, tu ascolti me.
    Può essere un buono scambio? :)

  4. In questi casi trovo sia lecito stare un momento alla finestra e vedere che succede. Soprattutto per chi ti sta intorno.

    • Noto un tono metaforico. È un ottimo consiglio, sì.

  5. Io pure gioco alla cazzo di cane a carte, ma…sarà che quelli con cui gioco io hanno culo, boh!
    Beh magari quando hai finito di lanciare pezzi da 50 euro per la strada potresti iniziare a fare quello che ti va, per cui ti senti portata…anche l’addestratrice di pitbull! ;)

  6. sei sempre la mia ragazza?

    • La tua ragazza sempre, come cantava Irene Grandi da ggiovane.

  7. Ciao, sono Carmine, faccio il muratore e mi piace fischiettare quando lavoro al sole. Ti vedo a studiare al computer ed ultimamente un pò nervosa. Esci al balcone, magari una pausa all’aria ti rinfranca. Quella gobbetta sul naso ti fa più carina, ora ti fischio una canzone di Giovanotti, magari ti piace …

  8. Uh, Cla tu non ne hai bisogno per niente dell’analista, dai retta a me!
    Che se ci vai, te lo dico io come va a finire…lui si accomoda sul lettino e ti racconta le sue sventure e a te tocca pure starlo ad ascoltare :-)
    Vada per l’addestratrice di pitbull, secondo me li fai diventare degli agnellini…bacetti!

    • È uno scenario più che plausibile.
      Bacetti ricambiati, Miss :*

  9. :/ ma insomma, houston, abbiamo un problema o no? e se sì, lo vogliamo (o cosa stiamo facendo per) risolvere?
    U_U e non trattatemi male gli analisti

    • “Sì” alla prima domanda, “niente” alla seconda. E non c’entrano i muratori, ahimè :)
      Però, dai, un giorno ce la farò.

  10. Ehi Appì, molla il Nanni Moretti (un grande pirla ndr), e senti invece il Moka che ha la soluzione per te:
    Se in te vive la Appì che che risolve i casini degli altri e la Appì che non risolve i suoi casini, fai in modo che la Appì incasinata interagisca con la Appì risolutrice.
    Tratta la Appì incasinata come tratteresti un qualsiasi problematico chat-friend,
    tipo me :-).
    Scriviti una mail e risponditi alla mail !!! Guarda che non scherzo. Potrebbe funzionare!

    Se non funziona, mettiti anche tua fischiettare (una terza sopra) lo stesso motivo del muratore felice. Mi dicono che la serena felicità sia contagiosa.

    PS: Forse è meglio che metto anch’io i miei 50 euri e andiamo dall’analista per la terapia di gruppo.

    • Eh no, non puoi cavartela anche tu con l’analista. Mi hai dato un ottimo consiglio. Quindi dici che dovrei iniziare a parlare da sola? :D

      Bacio, Moka.

      • Non da sola… tu e l’Appì! Un rapporto binario.

    • Sono molto d’accordo! È indispensabile riuscire a vedere se stessi con un certo distacco, riuscire a vedersi dall’esterno. Oddio, mi vengono in mente le esperienze metafisiche di quasi-morte, in cui la persona si sente librare nell’aria e vede il proprio corpo disteso sul letto, ma non credo sia necessario arrivare fino a questo punto :-)

  11. Effettivamente, leggendo questo post un buon analista avrebbe di che lavorare! :) Scherzo eh! Non ti vorrei offendere. Di solito mi piacciono molto i tuoi post ma arrivata in fondo a questo mi son detta: ma da dove era partita? e soprattutto, dove voleva arrivare? Dipenderà dal fatto che anch’io odio il fischiettìo reiterato e monotematico e mi son persa…ciao :)

    • Nono, tu hai proprio ragione, mi sono persa pure io, scrivendolo :)

  12. Ho sorriso leggendoti perché io proprio adesso ho scribacchiato una decina di parole in croce che un po’ sono quello che dici tu (era così per me), un po’ l’esatto contrario. Non si è capito una mazza neanche in queste parole, ma negli ultimi giorni non ho grandi capacità di espressione. Ritenterò. Un bacio.

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